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Politica | 16 aprile 2019, 10:40

«Vercelli sta morendo, solo Corsaro può farla rinascere»

LA PRESENTAZIONE DELLA LISTA DI FORZA ITALIA - I CANDIDATI E ALCUNI INTERVENTI - ALDO CASALINI: ANDREA, CHI TE L'HA FATTO FARE? - FOTOGALLERY

La presentazione della lista Forza Italia per Corsaro

La presentazione della lista Forza Italia per Corsaro

«In questi cinque anni hanno lasciato morire Vercelli, che deve rinascere con Andrea Corsaro sindaco» dicono i candidati della lista Forza Italia per Corsaro.

Modo Hotel, lunedì. Presentazione di chi si è messo in lista.

Il ccordinatore provinciale Alberto Cortopassi è quello che parla di meno. Ha voluto fortissimamente la candidatura di Corsaro, adesso la testa ce l'ha nella campagna elettorale. E passa subito la parola al candidato sindaco – che in caso di rielezione passerà alla storia come il sindaco che più ha governato la città di Vercelli dall'Unità d'Italia a oggi.

«Grazie a tutti. Siamo all'inizio, mancano quasi 50 giorni al voto. Abbiamo una squadra di gente motivata, che ha un obiettivo: riuscire a impegnarsi, nuovamente, per questa città. Per me è diffcile parlare, è stata una scelta travagliata, fatta con il cuore. Ed è difficile, ora, ricordare tutte le cose fatte nei nostri dieci anni. Ma è sotto gli occhi di tutti che con l'attuale amministrazione la città è stata malgovernata ed è peggiorata. C' stata incapacità nel proseguire nei programmi e nella riqualificazione».

Veniamo alla lista. Diversi i nomi nuovi, gli sconosciuti. In genere sono presenze positive. I nomi conosciuti, infatti, possono attrarre ma anche respingere altrove...

Due gli ex assessori della Giunta Corsaro: Antonio Prencipe e Ketty Politi,che dopo aver lasciato il consiglio comunale è tornata, più agguerrita che mai («E' dal 96 che sono in un partito e non l'ho mai cambiato. Ma vedo dei saltelli di qua e di là» dice, tra gli applausi). Il mondo della cultura è rappresentato dalla grazia di Gianni Baucero, che fa incetta di applausi. C'è un nucleo di poltici – dal capolista Carlo Riva Vercellotti, Gianni Marino e Giorgio Malinverni – c'è l'ex Bela Majin Claudia Bellaguardia e ci sono commercianti noti come Mimmo Sabatino, Paolo De Martini e Jose Saggia (che è anche vicepresidente della Pro Vercelli, che però lui, correttamente, non cita mai).

Prendono la parola tutti e quasi tutti ripetono che Vercelli è morta, è sporca, è stata amministrata male.

«Vogliamo parlare della piscina?» dice caustico Antonio Prencipe. «Noi l'abbiamo chiusa lasciando però un progetto per farla ripartire; loro hanno passato cinque anni a sfogliare la margherita».

Tra il pubblico spicca la presenza dell'avvocato Aldo Casalini, che di Corsaro è amico, collega e co-erede, perché suo padre, Dario Casalini, indicò proprio in Corsaro, nel figlio Aldo e in Nando Lombardi le persone che avrebbero proseguito il suo cammino.

In sala è c'è anche l'ex assessore Massimo Materi (che in questa tornata elettorale non si presenta, così come resterà fuori anche l'ex capogruppo Zanotti) e sono presenti, per un saluto, i coniugi Rimonda-Canziani della Camerata Ducale.
Per l'ex vicepresidente della Regione, Gilberto Pichetto, c'è posto al tavolo dei relatori.

Ed ecco i candidati.

Carlo Riva Vercellotti (classe 1970); Antonio Prencipe (1958); Giorgio Malinverni (1957); Gianni Marino (1952); Umberto Balocco (il più giovane, classe 1997); Gianna Baucero (1960); Claudia Bellaguardia (1971); Paolo Bello (1967); Giorgia Bertolone (1979); Edoardo Bodo Corona (1984); Simone Boglietti Zaccone (1978); Massimo Bosso (1963, non presente); Eugenio Castelli (1957); Federica Cenisio (1981); Gian Luca Coggiola (1979); Matteo Corona (1996); Caterina Costanza (1969); Paolo De Martini (1964); Michela Gomiero Gilardino (1977); Marco Paolo Inglese (1972); Stefano Manica (1984); Rachele Mantovani (1980); Chiara Pavese (1982); Lucia Pizzimenti (1996); Ketty Politi (1958); Andreina Rossi (1959, non presente); Mimmo Sabatino (1966); Gianfranco Sacchi (1961); Jose Saggia (1963); Marco Spassino (1969); Ornella Spera (1963); Rudy Viazzo (1969).

Alcuni numeri: su 32, 21 candidati sono nati a Vercelli.

Solo due i candidati nati in meridione.

L'aspetto positivo: i giovani (under 40 e under 30; il candidato più anziano, Gianni Marino, è comunque sotto i 70), i volti nuovi, i nomi che sarebbero piaciuti ad altre liste (Gianna Baucero e Claudia Bellaguardia).

L'aspetto negativo: l'assenza di candidati delle periferie e del mondo del lavoro delle cooperative, della logistica. Manca una commessa, insomma, un operaio.

Poi c'è lui. Andrea Corsaro. Uomo di destra, ma moderato. Ambizioso, permaloso, ma anche gran lavoratore, esigente con se stesso e gli altri. Più un sindaco-prefetto, poco o punto incline a mediare. O lo ami o lo detesti.

Il gran finale è per lui. Parla Aldo Casalini. «Chi glielo ha fatto fare? Dopo essere stato sindaco non ha fatto come altri politici che reclamano un posto, ed è tornato per cinque anni a fare l'avvocato, facendo bene, come prima. Se adesso ha fatto questa scelta che gli complica la vita lo ha fatto esclusivamente per la sua città. L'incomprensibilità di questa scelta, credetemi perché lo conosco da anni, arriva dall'amore di Andrea (il cui motto è: parole poche fatti tanti) per la città».

Remo Bassini

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