I carabinieri di Napoli e di La Spezia hanno denunciato 38 persone per associazione a delinquere e truffa nell’ambito di un'indagine demoninata «Sciacallo»: 8 sono state arrestate in flagranza di reato, mentre una quindicina di veicoli sono stati sottoposti a sequestro preventivo.
Tra ottobre e novembre 2016 le truffe messe a segno dalla banda, che aveva come base Napoli, hanno fruttato oltre 100 mila euro e, tra le zone colpite da questi malviventi in trasferta, ci sono anche Vercelli e il Biellese. Alcuni degli indagati, secondo gli investigatori, sarebbero anche legati alla camorra.
I truffatori agivano mettendo in pratica varie tecniche che colpivano per lo più persone anziane e appartenenti alle fasce deboli, oppure commercianti.
Nel primo caso il truffatore si fingeva un avvocato e contattava le vittime chiedendo soldi per pagare un anticipo di parcella a favore di un parente (solitamente un figlio o un nipote) finito in un grosso guaio. Spesso i delinquenti riuscivano a essere così convincenti da far sì che il malcapitato di turno consegnasse al sedicente avvocato denaro e gioielli. In un caso, la vittima è andata addirittura in banca per effettuare un ingente prelievo e proprio le spiegazioni date al cassiere dell'istituto di credito - che si era insospettito - hanno fatto partire l'inchiesta.
Con i commercanti, invece, la truffa era orchestrata in un altro modo: spacciandosi dipendenti di spedizionieri, si facevano consegnare merce da poco recapitata fingendo un errore di consegna e poi si davano alla fuga. Un caso simile si è avuto, nei mesi scorsi, anche a Vercelli, ma sono una quindicina le truffe messe a segno in questo modo tra le province di Milano, Brescia, Varese, Torino, Novara, Vercelli, Firenze, Pistoia e Modena.
Oltre 35, invece, le vittime di falsi avvocati nelle province di La Spezia, Genova, Savona, Imperia, Torino, Alessandria, Biella, Verbania, Firenze, Pistoia, Siena, Grosseto, Perugia, Ravenna, Bari e Foggia. Oltre centomila euro il bottino stimato.