Il 12 aprile 1866 entrava in funzione il Canale Cavour. Un'opera colossale, realizzata in tre anni di lavoro: questa grande via d’acqua, lunga quasi 90 chilometri, parte dal fiume Po a Chivasso, in provincia di Torino, e arriva al Ticino a Galliate in provincia di Novara. E’ un’opera che desta ancora meraviglia nell’intera Europa tant’è la sua maestosità: una vera autostrada dell’acqua che attraversa la Dora Baltea con un maestoso ponte canale e sottopassa poi La Sesia con una tomba sifone forse unica nelle opere idrauliche e irrigue.
Giovanni Ravasenga, ex sindaco di Trino, appassionato fotografo e ammiratore di questa imponente struttura idraulica, ha dedicatoal 150° anniversario di apertura del canale, un omaggio speciale. Di cosa si tratta?
Ho percorso, in compagnia di mia moglie, tutto il tracciato del Canale Cavour e, armato di fotocamera, ho scattato molte fotografie che ho poi pensato di tradurre; immagini e storia di questa grandiosa opera, realizzando quattro filmati che la raccontano. La voce narrante è la mia, non avevo di meglio a disposizione visto il carattere artigianale del lavoro, e la dote della sintesi purtroppo non mi appartiene... Per questo alla fine ho diviso il video in quattro parti!Da dove nasce l'idea di questa ricerca?A darmi lo spunto per questa iniziativa da dilettante allo sbaraglio e senza alcuna presunzione, è stata semplicemente la mia ammirazione per il Conte di Cavour e per la grandiosità di questa colossale opera irrigatoria; oltre al fatto che Cavour, seppure per poco tempo, fu anche consigliere comunale di Trino. Per me è un ulteriore motivo di grande orgoglio.
Come ha organizzato, operativamente parlando, il suo lavoro?
Ho impiegato circa un anno percorrendo il Canale a piedi ovviamente definendo punti base sui quali arrivare in automobile e poi percorrere a piedi i tratti del Canale. Non vorrei dire come fece Francesco Rossi ma quasi. Per dare alcuni: esempi il ponte canale di attraversamento della Dora Baltea a Saluggia l’ho raggiunto a piedi dall’abitato di Saluggia dove avevo parcheggiato l’automobile, sino al centro dell’alveo della Dora. Come pure l’opera di presa del Canale Farini. Stessa cosa a Greggio dove inizia la tombatura del sifone che sottopassa La Sesia – anche a Recetto tutto il tratto che va dal Paese alla tombatura di uscita dal Sesia fino al diramatore Alto Novarese; sempre a piedi. E così pure a Veveri, a Galliate e a Cilavegna al termine del diramatore Quintino Sella.
Quale l'obiettivo dell'iniziativa?
Ho percorso tutti questi tratti con l’entusiasmo di vedere da vicino questa grande opera che non ha eguali in tutta Europa e che noi, questa ovviamente è una mia semplice opinione, non siamo in grado di valorizzare come invece meriterebbe.
Attraverso quale canale possono essere visti i video che ha realizzato?
I video sono su YouTube, basta digitare sulla riga in alto della pagina web il mio nome: giovanni ravasenga. Comparirà il box del mio canale con la mia fotografia, basta cliccarlo e aprirlo e compariranno tutti i video caricati e tra i quali i quattro che raccontano la Storia del Canale Cavour. Oppure andate direttamente ai link seguenti: https://www.youtube.com/watch?v=w1Alc8o9OuU 1° partehttps://www.youtube.com/watch?v=MOI4otz8B8U 2° partehttps://www.youtube.com/watch?v=A0lQHunNIoA 3° partehttps://www.youtube.com/watch?v=53E2GbwGKg0 4° e ultima parte
C'è una dedica speciale per questo lavoro?
Al più grande statista della nostra Storia; il conte di Cavour, ma anche al geniale agricoltore di Leri, nelle risaie di Trino luoghi storici ormai preda dei rovi, dei vandalismi e della più totale indifferenza dello Stato innanzitutto. Ma è anche un omaggio ai personaggi che, dopo Cavour, sono stati i fautori della moderna irrigazione e di questa grandiosa opera; Francesco Rossi, Carlo Noè, Quintino Sella, Carlo Negroni, Giacomo Maleta Plezza, Giuseppe Garanzini e tanti altri.. Infine, questo modesto lavoro lo dedico alla moltitudine di uomini e di donne che ancora giornalmente sono impegnati, all’Est e all’Ovest della Sesia, a governare le sue acque e a salvaguardare e mantenere in piena efficienza questa grandiosa opera ancora ammirata e invidiata dall’Europa e che festeggia, in piena efficienza,i suoi primi 150 anni: un vanto dell’Italia.

















