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Sport | 04 agosto 2019, 18:33

Pro Vercelli, tra note liete e "buchi"

IL COMMENTO DEL GIORNO DOPO

Gilardino

Gilardino

Qualche riflessione sulla Pro Vercelli che ha superato il Rende.

Partiamo dalla difesa. Milesi dovrebbe essere il perno, l'elemento che comanda e dà sicurezza all'intero reparto. Il reparto, però, soprattutto nel primo tempo ha ballato. Milesi insomma ha giocato bene, ma da lui ci aspetta qualcosa di più.

Ma proprio dal reparto difensivo arrivano due note liete: Foglia e Quagliata, che con il Rende hanno giocato la loro prima partita da terzini. Sono due giocatori d'attacco, potrebbero essere gli esterni alti, le ali insomma, di un 4-3-3. Hanno fatto il loro dovere ma non sono dei difensori. Quagliata, in particolare, in paio di occasioni ha fatto vedere che con la palla al piede è un giocatore di classe, prezioso. Quando, due anni fa, Vito Grieco sostituiì Grassadonia, lo propose in un paio di amichevoli. Lui e Sangiorgi erano gli elementi di maggior spicco. Detto questo: a questa Pro mancano un paio di terzini e magari un centrale, aspettando il pieno recupero di De Marino.

Veniamo a Sangiorgi. Il migliore della Pro nela primo tempo. Purtroppo si è infortunato. Speriamo di vederlo recuperato quanto prima. Idem dicasi di Iezzi, che può giocare esterno basso tanto a destra quanto a sinistra.

Certo, a sinistra adesso tutti dicono che l'erede di Mammarella c'è, ed è il brasiliano Victor Volpe.

Ha fatto un gran bel gol, domenica. Da campione. Ma è anche un “terzinaccio” in grado anche di difendere? Speriamo.

Proseguiamo. A centrocampo la squadra è ben messa. Azzi e Della Morte sugli esterni, Mal e Schiavon come mezzeali hanno giocato bene. Soprattutto Schiavon: sembra motivato, voglioso di fare bene. E davanti Simone Rosso, che non è una punta, si è ben adattato al ruolo di centravanti di movimento, in grado di penetrare e attaccare la profondità anche. E nel recupero, le poche volte che il giovane Ciceri si è mosso bene e ha dimostrato di possedere un buon possesso di palla. Dando per scontate le cessioni di Comi e Max Gatto, c'è però carenza di attaccanti di ruolo, perché i vari Rosso, Della Morte e Quagliata possono giocare o larghi o, al massimo, come seconde punte. Da vedere e valutare adesso resta Cecconi. 

Senza infortuni, Gilardino potrebbe proporre una buona squadra (senza ricambi, però). Per esempio questa: Moschin, Iezzi, Milesi, De Marino, Volpe; Mal, Sangiorgi, Schiavon; Azzi (Della Morte), Rosso, Cecconi.

Insomma, pensavamo tutti peggio. Le basi per una buona Pro sembra che ci siano. Ma aspettiamo buone nuove dal mercato (e dal bollettino medico).

Due parole, infine, su Alberto Gilardino. A prescindere dal risultato sta cercando di trasmettere entusiamo e voglia di fare bene a un gruppo di sbarbatelli, incompleto. La vittoria con il Rende non deve illudere più di tanto. La squadra, anche solo per salvarsi, ha bisogno di rinforzi. E Gilardino ha bisogno di tempo, dal momento che non ha ancora a disposizione una rosa definitiva. Gilardino non ha esperienza nella categoria. Ma come giocatore ha avuto grandi maestri, a cominciare da Cesare Prandelli. Parla poco, non fa proclami. Il Gilardino allenatore ricorda il Gilardino giocatore: un lottatore silenzioso.

rb

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