Riceviamo e pubblichiamo.
La particolarità della nostra professione, in ragione dell’attività svolta, ci trova esposti a rischi di ogni genere. Sì, fa parte del nostro lavoro, e quindi con l’onestà e con il tanto senso del dovere continuiamo ad andare avanti.
Però è doveroso, come ogni buon lavoratore, rappresentare tutte le anomalie che riguardano il proprio lavoro. Il lavoro di noi che stiamo in strada.
Come abbiamo più volte detto e spiegato, non si tratta di cercare e avere privilegi, ma di lavorare in condizioni migliori, nella maggiore sicurezza, per il bene degli operatori e, di conseguenza, per quello della collettività che è il fine del nostro operato.
Ovviamente non è che ci svegliamo oggi. E’ da anni, da molti anni, che è iniziato un gioco al ribasso che ha visto protagoniste tutte le forze politiche di questo Stato, portando ad un numero sempre minore il personale delle forze dell’ordine e, in special modo, della Polizia di Stato. Tutto questo a discapito della collettività.
Vercelli ne è un esempio, poche le volanti su strada, quasi costantemente nel numero di una. Uffici, sia amministrativi che operativi, con un sempre più esiguo numero di personale in contrasto con un aumento maggiore della mole di lavoro.
Forse è il caso di dire che Vercelli non è più quella di un tempo, di tanto tempo fa. Infatti c’era una Vercelli che aveva l’organico di ugual unità di quello mostrato in un filmato risalente all’anno scorso ed intitolato “Una notte in volante” che la recente amministrazione ha inteso mostrare alla collettività come una mera rappresentazione dell’efficienza della Polizia di Stato di Vercelli. Un filmato che, purtroppo, non può definirsi attuale. Sappiamo da quanti anni non esiste più l’ufficiale di Polizia Giudiziaria alla guida della Centrale Operativa Telecomunicazioni o, l’Ispettore che guida un turno della Squadra Volante e cosi via ...Tutto questo “c’era una volta”.
Oggi la verità è ben altra, e questo la collettività lo deve sapere.
I fatti accaduti quest’ultimo fine settimana, noti oramai alle cronache, sono la conseguenza di questo gioco al ribasso. Un gioco di cui si paga il prezzo. Un prezzo pagato da chi è in strada. Pagato paradossalmente da chi, in quel filmato, ha messo la faccia in nome di tutti i poliziotti di Vercelli, dimostrando amore e spirito di sacrificio per il lavoro che svolge tutti i giorni nonostante le carenze di risorse già esistenti. Un vero paradosso!
C’è bisogno di uomini, per colmare i vuoti insanati di questa amministrazione. C’è, forse è giunto il tempo, la necessità di inquadrare Vercelli a Questura a rango superiore.
É oramai un azzardo pensare che una sola pattuglia, che sia Volante, che sia Stradale di Vercelli o Varallo Sesia, con solo due persone a bordo che possa essere la soluzione a tutti gli interventi.
Noi, il nostro lavoro, nonostante ciò, continuiamo a farlo e lo continuiamo a fare nonostante la giustizia ci ripaga, nella maggior parte dei casi, con pene irrisorie, depenalizzazioni, o indagati in stato di libertà. Ma questa è un’altra storia, una storia scritta da chi, legiferando, promuove il “favor rei” perchè tanto “i pugni in faccia li prendiamo noi”.














