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Trino | 24 giugno 2025, 16:50

Trino, il Comune mette al bando niqab, burqa, passamontagna, maschere integrali e caschi con visiera oscurata

Ordinanza del sindaco: «Vietati indumenti e accessori che occultino il volto delle persone nei luoghi pubblici»

Trino, il Comune mette al bando niqab,  burqa, passamontagna, maschere integrali e caschi con visiera oscurata

Il Comune di Trino bandisce dai luoghi pubblici niqab,  burqa, passamontagna, maschere integrali e caschi con visiera oscurata. Un'ordinanza firmata dal sindaco Daniele Pane introduce l'espresso divieto di occultamento del volto nei luoghi pubblici mettendo "fuorilegge" indumenti e accessori che 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗮no 𝗶𝗿𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗶𝗹 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗼. E così mentre solo fino a pochi anni fa le amministrazione battagliavano a suon di ordinanze per convincere le persone a indossare mascherine chirurgiche ed FFp2 anche in estate, oggi - archivata l'epoca civd - i dispositivi sanitari vengono esplicitamente inseriti tra le eccezioni di un provvedimento che va in senso radicalmente opposto.

«𝗥𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗶 𝗳𝗿𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗽𝗮𝘇𝗶 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗲̀ 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗼𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗶𝘃𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 - spiega in una nota il primo cittadino -. L'ordinanza si fonda su principi normativi e costituzionali chiari e condivisi: la sicurezza urbana e l'ordine pubblico, la tutela dell'uguaglianza e delle dignità delle persone, l'equilibrio tra libertà religiosa e sicurezza collettiva e la fiducia tra cittadini e istituzioni».

Pane aggiunge poi che «vivendo in un contesto globale segnato da instabilità geopolitica, conflitti e rischi di radicalizzazione, l’identificabilità delle persone nei luoghi pubblici è uno strumento indispensabile per prevenire comportamenti illeciti e proteggere i cittadini. Inoltre - aggiunge - l’occultamento totale del volto, in particolare nei confronti delle donne, può rappresentare una 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗴𝗿𝗲𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 non compatibile con i principi costituzionali di libertà individuale e parità di genere. Infine sapere chi ci sta accanto nei luoghi condivisi crea un clima di fiducia, facilita il dialogo e agevola il lavoro delle forze dell’ordine».

Il divieto 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮 per⁠  ⁠motivi sanitari (es. mascherine chirurgiche),  ⁠esigenze lavorative specifiche,⁠  ⁠eventi culturali o carnevaleschi autorizzati e ⁠protezione dal freddo, purché il volto sia visibile.

Chi viola l’ordinanza è soggetto a:  ⁠multa da 100 a 300 euro e⁠  ⁠intervento delle forze dell’ordine per l’identificazione «mediante la rimozione indumenti o accessori che violino il divieto».

redaz

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