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Politica | 09 maggio 2024, 02:59

Presentazione liste di Bagnasco: con commozione, anche

Il candidato sindaco: «Sarà che sto diventando vecchio ma io credo che in questo mondo, in questo Paese, in questa nostra città ci sia bisogno di amore».

Presentazione liste di Bagnasco: con commozione, anche

«Ho sentito gli altri candidati, durante un confronto. E ho pensato che a me viene spontaneo usare la parola “noi”. Noi che siamo qua, oggi, noi che stiamo costruendo qualcosa. Gi altri preferivano usare la prima persona singolare» dice Gabriele Bagnasco, candidato sindaco, a candidati delle tre liste e amici di sempre, come Mariapia Massa, primario di farmacia al Sant'Andrea. Non è in nessuna lista, ma è con lui, lo è da quando faceva parte della giunta Bagnasco uno e due, come assessore alle Politiche Sociali. Altri “amici di sempre”, come Paola Aiazza, come Michele Cressano, Franco Ricciardiello e altri, si sono invece candidati.

Siamo al Cinema Italia: presentati dal (bravissimo) Gianluca Mischiatti alcuni dei candidati prendono la parola, spiegando il perché della loro decisione. I volti e i nomi di tutti, vengono comunque presentati in tre brevi video (davvero ben fatti da Federico Manachino), uno per ognuna delle tre liste (PD, Lista Civica Gabriele Bagnasco, Lista Verdi Sinistra).

«In Gabriele Bagnasco c'è l'idea dell'ascolto» dice Federica Donetti. «Siamo una lista civica, svincolata dai partiti, che è nata con il passaparola» dice Valerio Cristiano. «La sostenibilità ambientale è nelle mie corde ed è un punto di forza del programma di Bagnasco» aggiunge Cecilia Nonne. «Vedo liste diverse con persone diverse tra loro, per età, formazione. Penso che questo, per noi, sia un punto di forza» ha detto ancora.

Dal capogruppo in consiglio comunale del Pd, Alberto Fragapane, una bordata al tanden “centrodestra-Scheda”: «Chiunque vinca sarà pur sempre un esponente dell'opposizione».

Poi una voce di sinistra, quella di Nicolo Dessì, che ha ricordato le buone amministrazioni di Baiardi, Robotti, Maura Forte «e naturalmente Bagnasco» e le radici, appunto di sinistra, del movimento operaio e contadino vercellese «con le mondine che conquistarono le 8 ore».

Ma le attenzioni erano tutte per il discorso, di circa mezz'ora, di Gabriele Bagnasco.

«Spero di non deludervi» ha esordito, con la gente che si è alzata ad applaudirlo.

«Partiamo da una situazione di inferiorità» ha poi affermato.

Ma c'è abituato, lui: per due volte, infatti, venne eletto sindaco partendo “da una situazione di inferiorità”.

Gli scappa poi un termine che... non è da Bagnasco: «Nelle nostre liste non può che farmi piacere la presenza dei giovani in questo mondo politico così... scusate... sputtanato.»

«C'è una frase di una canzone di Francesco De Gregori – ha continuato - che dice “tu da che parte stai?”. Noi da che parte siamo? Dalla parte di tutti, è ovvio, perché nessuno va dimenticato, ma noi vogliamo stare soprattutto dalla parte dei più deboli».

Spazio alla commozione, poi, nel finale: «Sarà che sto diventando vecchio – ha detto, con gli occhi lucidi – ma io credo che in questo mondo, in questo Paese, in questa nostra città ci sia bisogno di amore».

Una frase più da francescano che da candidato. Ma che fa presa. Per l'ultimo interminabile applauso.

Remo Bassini

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