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Politica | 18 aprile 2024, 20:07

«La buona amministrazione sacrificata sull'altare della cattiva politica»: i "macigni" di Corsaro e Michelini

«Abbiamo portato 140 milioni a Vercelli e, senza una spiegazione, i partiti scelgono che ha bocciato tutti i progetti di rinnovamento»

«La buona amministrazione sacrificata sull'altare della cattiva politica»: i "macigni" di Corsaro e Michelini

Una lista nata per «premiare la buona amministrazione e punire la cattiva politica». Politica che «ha preso a sberloni Vercelli, imponendo un candidato scelto da Roma e che, in cinque anni, ha sempre votato contro, o al massimo si è astenuto, rispetto alle scelte di rinnovamento della città». Altro che sassolini: sono macigni quelli lanciati dal sindaco, Andrea Corsaro, alla presentazione della lista civica che porta il suo nome, in corsa per le Amministrative di giugno.

Per la prima volta, Corsaro parla della maggioranza che lo ha sostenuto. «Per me è come nel calcio: se si gioca insieme, si vince e si perde insieme. Prendo atto che ciascuno ha fatto le proprie scelte e che qualcuno ha messo davanti i partiti a cinque anni di lavoro comune. I partiti dicono di venire da cinque anni vincenti e voltano le spalle a chi ha lavorato per portare a casa 140 milioni di euro? Lo slogan “Continuità nella discontinuità” è un controsenso: pensano di amministrare la città realizzando un programma che è sempre stato bocciato dal loro candidato sindaco?. Resto convinto che chi sa, fa le cose; chi non sa parla e soprattutto promette. La politica cambia, la serietà resta. Se la politica viene meno, l’impegno aumenta».

Nonostante andare alla conta sia sempre rischioso, Corsaro rileva di partire con una squadra di «persone entusiaste e disinteressate, belle persone coraggiose che hanno insistito per andare avanti con una proposta amministrativa che pensa a Vercelli».

Al suo fianco ci sono gli assessori Gigi Michelini, Ketty Politi e Gianna Baucero e il consigliere comunale Damiano Maris.

E se le stoccate ai partiti di centro destra e al loro candidato sindaco, Roberto Scheda, mai citato per nome, non mancano, Corsaro non risparmia qualche frecciata anche ad altri contendenti: «Continuerò a lavorare nell'interesse della città fino all'ultimo giorno – dice –: siamo in dirittura per chiudere l'accordo per due importanti insediamenti, sui quali lavoriamo da due anni. E non sarò mai quello che dice: Firmano con me perché non vogliono nessun altro».

Per i prossimi anni, l'obiettivo è andare avanti sulla strada tracciata: «Abbiamo conquistato 140 milioni di euro che non piovono dal cielo come qualcuno, in malafede, sostiene. Tant'è vero che chi ha deciso la candidatura a sindaco per il centro destra arriva da territori che questi denari non è riuscito a ottenerli. Oggi siamo al lavoro, con tempi strettissimi, per realizzare progetti che cambieranno la città e qualsiasi tentennamento si porta dietro il rischio di perdere i finanziamenti», attacca Corsaro.

Anche l'assessore Michelini non risparmia le stoccate: «A chi mi chiede quale sia il motivo della scelta fatta dai partiti, rispondo che non lo so: nessuno si è preso la briga di alzare il telefono e spiegare perché Corsaro non andava più bene come sindaco. Non ha la tessera di un partito? Lo sapevano già nel 2019 e anche da prima, visto che non l'ha mai avuta. Sacrificano a logiche di partito il miglior sindaco che la città abbia mai avuto: e questo i vercellesi lo hanno capito. La nostra è una battaglia contro la cattiva politica».

redaz

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