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Arte e Cultura | 12 aprile 2024, 19:40

Viotti e Stradivari, in Arca la mostra con i violini delle meraviglie - FOTO

Un'esperienza immersiva e multimediale per scoprire la vita e le opere del geniale compositore di Fontanetto Po.

Viotti e Stradivari, in Arca la mostra con i violini delle meraviglie - FOTO

Una mostra da vivere, immergendosi nelle conversazioni, nella storia di due geni tanto legati l'uno all'altro seppure vissuti a tanti anni di distanza, nella preziosità dei documenti, e nello splendore di strumenti incredibili, ricchi di storia e che, tutt'oggi, accompagnano le esibizioni dei più grandi artisti al mondo.

Dopo l'anteprima per la stampa e l'inaugurazione di venerdì pomeriggio, da sabato è aperta al pubblico "Viotti e Stradivari. La ricerca della perfezione" che accompagnerà i vercellesi fino al prossimo 2 giugno.

Una mostra immersiva, multimediale, esposizione di violini preziosissimi, di archetti che raccontano come Viotti abbia rivoluzionato il modo di suonare, ma anche di spartiti e documenti autografi, tra i quali lo spartito delle «variazioni» considerato il nucleo originario della Marsigliese.

A 200 anni dalla morte di Viotti, del genio che ha segnato un'intera epoca e un modo di fare musica non resta nemmeno la tomba, distrutta nel corso dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. 

Ma i video che raccontano per tappe la vita di Viotti nel restituiscono un'immagina di eroe moderno, dalla vita avventurosa e dalle mille peripezie: capace di arrivare alla corte di Maria Antonietta, di costruirsi un teatro a proprie spese, ma morto in miseria, lasciando i suoi unici beni, un prezioso Stradivari e un orologio d'oro alla famiglia inglese che lo aveva accolto e accudito. 

A corredo della mostra, il cui cuore è rappresentato dai tre Stradivari - il Viotti ex Bruce torna per la prima volta in Italia da quando è stato costruito, mentre gli altri due arrivano da Tokyo - mentre il quarto, uno Chanot, è stato realizzato per volontà dello stesso Viotti che si era ispirato a disegni di Leonardo da Vinci, ci sono la sezione dedicata all'evoluzione degli archetti, e, all'ingresso di San Marco, sotto gli affreschi dell'Albero di Jesse, una sezione dedicata alla protostoria del violino con il quadro della “Madonna degli Aranci” (1528/29) di Bernardino Lanino, custodita nella chiesa di San Cristoforo nel quale appaiono due violini dipinti in anni in cui lo strumento ancora non esisteva. «Un'immagine - dice Cristina Canziani, presidente della Camerata Ducale - che avalla la suggestione di un'origine vercellese di questo strumento».

A contestualizzare questa proto-storia anche uno dei primi violini un Gasparo da Salò.

Non solo: nella suggestiva Cappella Pettenati un giovanissimo luitaio lavorerà per tutto il corso dell'esposizione alla creazione di un violino, dialogando con il pubblico sul lavoro che sta realizzando, con passione e competenza. Nell'abside, infine, un'area per ascoltare le musiche di Viotti e dove è possibile acquistare alcuni pregiati oggetti realizzati proprio per quest'occasione.

«Una mostra di assoluta eccellenza - dice il sindaco Andrea Corsaro, tagliando il nastro nel tardo pomeriggio di venerdì -, che rende omaggio a un genio della musica e realizza un sogno e un progetto al quale la Fondazione Viotti, ha lungamente lavorato».

Dopo aver ascoltato la "Variazione" che ha dato origine alla "Marsigliese", eseguita da un enseble con Guido Rimonda violino solista, Pier Giorgio Fossale, per la Fondazione Crv, ribadisce l'importanza di Arca come laboratorio di progetti nati nel vercellese e per il vercellese e la vice prefetto vicario Cristina Lanini ricorda il prestigio e il ruolo di attrattore turistico rappresentato da iniziative culturali di alto valore.  

 

La visita alla mostra dura circa mezz'ora e viene effettuata in gruppi di massimo 15 persone: per biglietti e prenotazioni www.viottistradivari.it

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