Sul muro il cartellone con la scritta "Vercelli +..." regala, al momento, i suggerimenti “pulita", "giusta", "viva". Ma la storia da scrivere è ancora lunga e l'elenco delle idee per rinnovare la città è di certo destinato ad allungarsi.
E' una corsa che parte in salita quella verso il terzo mandato da sindaco: Gabriele Bagnasco, non lo nasconde. Ma non è la prima volta che si cimenta in missioni apparentemente impossibili «e anche questa volta metteremo tutto l'impegno necessario per cercare di vincere», assicura. Designato martedì sera dal Partito democratico, Bagnasco ha incontrato i giornalisti giovedì pomeriggio, inaugurando la sede elettorale del PD in corso Libertà 190 (che sarà aperta tutti i pomeriggi dalle 16 alle 18 e al mattino nei giorni di mercato).
Medico in pensione, ex direttore del Servizio igiene e sanità pubblica dell'Asl Vercelli, 71 anni, Bagnasco ha guidato la città tra il 1995 e il 2004: al suo fianco, alla conferenza stampa, ci sono le segretarie cittadina e provinciale Patrizia Jorio Marco e Mariella Moccia, e Alberto Fragapane, capogruppo in Consiglio comunale. «La nostra campagna elettorale sarà tra la gente, per confrontarci con i vercellesi dando un segnale di discontinuità con l'operato dell'attuale amministrazione - dice Bagnasco -. Vercelli va al voto in una situazione fortemente frammentata e la frattura che sta dividendo il centro destra non potrà essere sanata da un semplice diktat dei vertici nazionali».
Ma se il centro destra si trova in uno stallo dai risvolti imprevedibili, non è che sul fronte opposto siano tutte rose e fiori: declinato in ambito vercellese, il "campo largo" comprende al momento solo una lista civica in fase di costruzione e un dialogo aperto con Sinistra Italiana e Verdi. «Per mesi abbiamo lavorato per costruire un percorso con le liste civiche presenti in Consiglio, pronti a cercare una convergenza anche sul nome di un esterno. Purtroppo il percorso non è andato però a buon fine», rileva Moccia. Con SiAmo Vercelli perché la lista ha deciso di chiudere l'esperienza politica. Con Voltiamo Pagina perché il suo leader Roberto Scheda ha accettato l'offerta leghista: «Non abbiamo mai proposto la candidatura a Scheda - puntualizza Moccia -. Anzi, durante i colloqui abbiamo ricevuto una sorta di autocandidatura che però non potevamo accettare». Con Azione «perché le scelte del partito di sostenere Cirio a livello piemontese non sarebbero state compatibili con il sostegno al centro sinistra a livello comunale», prosegue la segretaria provinciale. E se di Catricalà era nota da tempo la volontà di andare da solo, ha invece destato qualche sorpresa la lista del Movimento 5 Stelle: «Che andassero da soli, l'abbiamo letto sui giornali», dice Moccia.
Una missione faticosa e poco proficua quella di costruire il campo largo. «Ma con tutti - assicura Fragapane - i rapporti sono cordiali e le porte aperte. E siamo certi di poter trovare intese su temi specifici».
All'amministrazione uscente, Bagnasco rimprovera l'incapacità di dialogare con i vercellesi anche sulle scelte più importanti, come il piano Kipar: «Se c'era necessità di rinnovare si poteva farlo senza alterare l'anima di Vercelli: condividendo, valutando e collegando tra loro i progetti e riservando la dovuta attenzione a zone molto trascurate della città», dice. Corsi e ricorsi della storia: a ruoli invertiti, sembra di tornare indietro di vent'anni, quando fu l'allora sindaco Bagnasco a finire nel mirino degli oppositori per il rifacimento di piazza Cavour.
In ogni caso, venerdì pomeriggio, dalle 17,30 Bagnasco sarà al Circolino dell'Isola per un primo mento di confronto con i vercellesi; sabato dalle 16 ci sarà un gazebo in piazza Cavour e martedì 26 dalle 10 al mercato. Poi, via via, arriveranno gli altri appuntamenti.
A Moccia, Jorio e Fragapane il compito di contestualizzare la candidatura sul fronte politico: «Con Gabriele abbiamo fatto una scelta di prestigio e di garanzia rispetto alla nostra idea di città. E attorno a lui stiamo costruendo una squadra competente e attenta», commenta Moccia.
«La città ha bisogno di ritrovare il sorriso e Gabriele sa trasmettere la serenità giusta», dice Jorio Marco.
«Una candidatura che nasce dalla base e non da accordi decisi dai vertici dei partiti - dice Fragapane -. La nostra concezione di politica è antitetica rispetto all'uomo solo al comando che abbiamo vissuti in questi anni di amministrazione Corsaro. E il fatto che il centro destra stesso voglia come candidato un esponente dell'opposizione è la dimostrazione del fallimento di questo modello di governo della città».