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Arte e Cultura | 14 marzo 2024, 17:18

Briciole di pane, emozioni di donne resistenti

Nella ex chiesa di San Pietro Martire, mostra organizzata dall'Anpi

Briciole di pane, emozioni di donne resistenti

L’Anpi sezione di Vercelli “Anna Marengo” organizza prossimamente l’esposizione della versione rinnovata della mostra Briciole di pane. Emozioni di donne resistenti, curata da Daniela Sacchi e Barbara Calaba, autrice dei testi poetici e realizzata dall’Istituto Storico della Resistenza di Varallo.

Sarà allestita nella ex chiesa di San Pietro Martire, con ingresso da Via Dante n. 93.

La mostra sarà inaugurata mercoledì 20 marzo, alle ore 18.00, alla presenza delle curatrici; oltre al loro intervento, è prevista la visione del video tratto dalla stessa mostra, curato dalla storica Elisa Malvestito, con la voce recitante di Sara Urban. Rimarrà poi esposta fino al 7 aprile compreso. Gli orari saranno i seguenti: dal mercoledì alla domenica 17-19; le scuole interessate potranno visitarla al mattino, su prenotazione con e-mail da inviare a: anpicittadino.vc@gmail.com .La mostra raccoglie fotografie storiche, testimonianze provenienti dall’archivio dell’ISTORBIVE e poesie per dar voce all’indicibile.

Vede come protagoniste le donne che, in differenti modi, contribuirono alla lotta partigiana.Le curatrici hanno cercato di “far parlare” tutte quelle donne che, durante la Resistenza, giunte alla consapevolezza dellanecessità di un impegno personale, scelsero di prendere posizione, rifiutandosi di continuare a vivere nella volontaria esclusione da quanto stava avvenendo intorno a loro. Contro l’atrocità della guerra, decisero di fare “la cosa giusta”, agendoin prima persona affinché le cose potessero cambiare.È proprio il tema della “scelta” il filo conduttore della mostra. Queste donne diedero il loro contributo alla lotta resistenzialeseguendo le proprie inclinazioni, vocazioni, situazioni familiari. Qualcuna scelse il ruolo tradizionale di cura; altre, invece,presero parte alla lotta armata; altre ancora accolsero e nascosero i fuggiaschi braccati dai nazi-fascisti. Infine, molte,restando invisibili e sconosciute allora e soprattutto dopo la fine del conflitto, diedero il loro appoggio esterno ai partigiani.Tutte dovettero confrontarsi ogni giorno con la paura, l’insicurezza, la povertà che ogni guerra porta con sé.

Non si tratta di una ricostruzione storica degli avvenimenti, quanto piuttosto di un percorso emozionale che intend econdurre il visitatore ad empatizzare con i sentimenti, a comprendere l’interiorità di quelle figure femminili. Loro, in uncontesto storico drammatico, per la prima volta si assunsero un impegno civile necessario a riscattarsi dall’eterno ruolo dimadri e mogli, che il Fascismo aveva ulteriormente promosso.Il titolo della mostra, “Briciole di pane”, richiama ciò che fecero le donne in quegli anni: così come il pane è un cibo povero,semplice e umile, però essenziale, che non può mancare perché sfama e nutre, così furono loro. Silenziose e senza riceverealcun riconoscimento ufficiale, benché travolte dalla guerra, che le privò spesso, oltre che del necessario per sopravvivere,anche dei loro affetti, riuscirono a essere un punto di riferimento ed uno sprone ad agire.Inoltre, molte indussero un cambiamento sociale impensabile solo pochi anni prima e la rottura di schemi ormai usurati,proponendo nuove modalità di essere donne e di relazionarsi con il mondo maschile.

Proprio questa volontà di affermarela parità con l’uomo appare oggi di estrema attualità: si pensava potesse essere un obiettivo finalmente raggiungibile, invece, le conquiste faticosamente ottenute fin dal 1946 vengono oggi ridiscusse, nel tentativo di ostacolare una stradatracciata proprio dalle donne coraggiose raccontate da questa esposizione.

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