Una volta, Ferruccio l’avevano accompagnato per una gita nei boschi. Lui si era divertito. Tornato a casa, però, aveva scoperto di essere pieno di bagotte o di sfoghi – colpa degli insetti o di un’allergia, chissà. Gli avevano messo una pomata, era guarito presto. Tutto finito? Ah, no: Ferruccio aveva rimuginato dei giorni, sul fatto di non essersi accorto di niente, prima. Di essersi divertito troppo, per accorgersi. Di aver sbagliato, a divertirsi.
(Tratto da La curva della strada, di Alessio Schiavo)
La curva della strada, pubblicato da Bibi Book, è dunque in libreria.
Qualche cenno sul secondo romanzo di Alessio Schiavo.
Claudio è un ragazzo normale: ha una fidanzata, degli amici, l’hobby del calcetto. Non ha un lavoro. In realtà, un lavoro ce l’avrebbe: è solo in cassa-integrazione.
Di Ferruccio Seleni, nonostante il nome, si è dimenticato: ha frequentato con lui le scuole elementari, le medie, ma dopo non si sono più incontrati. In ogni caso, Claudio scopre che a Ferruccio è accaduta qualcosa di spiacevole, forse una disgrazia. Non scopre altro, all’inizio. Approfondisce. Non che sia interessato: ha del tempo libero.
Di Ferruccio, incontra la madre, Marina, ripetutamente. Riceve da lei molte informazioni, sebbene non le principali. Riceve moltissimi libri: tutti quelli di Ferruccio, lettore notevole, l’unico nella storia della famiglia – proprio una disgrazia, pare essergli accaduta, una disgrazia definitiva. I libri, Claudio si sforza di accettarli.
Ci stipa la casa. Non progetta di aprirli, di leggerli. Certo, se li ritrova spesso davanti. E i palinsesti televisivi, di pomeriggio, snervano.
Prova. Persevera. Leggere, leggiucchiare, diventa per Claudio un’abitudine. Un vizio. Quindi, da Marina riceve un computer portatile: Ferruccio si è dedicato anche alla scrittura e, nel computer, ha lasciato un romanzo. Claudio legge quello.
Si compromette, si perde. Oltre che per la lettura del romanzo, per gli incontri ulteriori: con Pietro, il padre di Ferruccio, e con Lucilla, sua sorella minore. Con… Ferruccio stesso?
Nella seconda parte, la prospettiva cambia: Claudio si defila, e le vicende mostrate sono quelle di Lucilla. Lei è bellissima – la prosa, per quanto asciutta, non può nasconderlo. Poco socievole: in genere, se Lucilla parla, se si rassegna a farlo, è… da sola.
In questa parte, abbondano comunque i dialoghi. Abbondano i gesti, le azioni. Ambigue, talvolta, fraintese. Immaginate. Si paventa un complotto. Normale diventa la pazzia.
E rimane una terza parte.
Alessio Schiavo è nato a Novara nel 1980, vive a Oleggio (NO). Laureato in economia e commercio presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, lavora in ambito universitario. Nel 2020 ha pubblicato Molto a sud di Stoccolma (Fernandel). La curva della strada (Bibi Book) è il suo secondo romanzo.