Finisce sul tavolo dei vertici di Italia Viva il risultato del congresso provinciale che si è chiuso con l'elezione alla presidenza di Mauro Orsan e la vittoria della mozione di Matteo Maino su quella di Silvia Fregolent, che ha prevalso però a livello regionale.
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«Come ultimo atto da responsabile provinciale, ho accolto la richiesta degli iscritti “storici” della provincia di Vercelli che hanno sottoscritto un ricorso a Italia Viva per verificare la regolarità delle nuove iscrizioni online al partito, avvenute alla scadenza del termine del 30 settembre, che hanno evidenziato nei numeri del voto online, rispetto a quello al seggio, il supporto al candidato a me concorrente - spiega in una nota Francesca Tini Brunozzi, coordinatrice uscente e candidata per la mozione Fregolent -. Spiace constatare che, a valle del rispetto del regolamento congressuale, non vi sia stata condivisione alcuna della sua candidatura con il coordinamento provinciale e con il gruppo degli iscritti presenti da anni nella nostra Provincia. Lascio il coordinamento provinciale orgogliosa di aver fatto un lavoro di azione conoscitiva di Italia Viva sul territorio e sui social media, intessendo negli anni molte relazioni importanti e costruendo un dialogo con gli amministratori locali, le associazioni di categoria e il terzo settore».
In attesa di capire quali possano essere gli sviluppi, Tini Brunozzi e il collega Diego Costanzo, coordinatori uscenti ringraziano tutti coloro che, anche da semplici simpatizzanti, hanno seguito e partecipato all’attività svolta dal coordinamento sul territorio nei primi 4 anni di Italia Viva dal suo nascere alla Leopolda 10.
«Un particolare ringraziamento va a Francesca, che si è spesa tenacemente come candidata alla Camera dei Deputati alle elezioni Politiche del settembre 2022 per il Terzo Polo, portando sul territorio un risultato a doppia cifra (10,51%) ben al di sopra della media nazionale - dice Costanzo -. Un profondo ringraziamento va a tutti gli iscritti di Italia Viva che in questi anni hanno sostenuto il partito con la loro presenza nelle attività, in presenza e da remoto, in una fase in cui chiedere ai cittadini di “metterci la faccia” su un partito piccolo, al suo nascere e con un leader tanto amato quanto avversato nell’opinione pubblica, era un’impresa difficile».
I due coordinatori uscenti elencano poi i numeri dell’attività svolta in quasi 4 anni: 36 comunicati stampa (alcuni condivisi con i coordinamenti provinciali del “quadrante”); 2 interrogazioni parlamentari (chiusura Cerutti; fondi Canale Cavour); 7 incontri pubblici in presenza con i parlamentari di Italia Viva (Lucia Annibali, Maria Chiara Gadda, Ivan Scalfarotto, Luigi Marattin, Enrico Borghi, Silvia Fregolent, Raffaella Paita) e con stakeholder locali (amministratori, associazioni di categoria, terzo settore); 3 incontri pubblici online con i parlamentari di Italia Viva (Davide Faraone, Mattia Mor, Silvia Fregolent, Sara Moretto) e stakeholder; partecipazione sul territorio con i gazebo per le tutte le campagne nazionali di Italia Viva; 2 partecipazioni a “La primavera delle idee” campagna nazionale post-covid; 4 partecipazioni a “Meritare l’Europa” scuola di formazione politica da parte di iscritti under 30; 2 presentazioni di libri (autori: Davide Faraone; Ivan Scalfarotto); 9 interviste su Radio Leopolda; partecipazione a tutte le edizioni dell’Assemblea Nazionale e Regionale; partecipazione al Tavolo di lavoro sulla Sanità della provincia di Torino.