La Rete apre le celebrazioni per gli 800 anni dell'ospedale Sant'Andrea con una mostra incentrata sulla figura del suo fondatore, il cardinale Guala Bicchieri.
Apre alle 17,30 di oggi, venerdì 15 settembre, al museo Leone, l'evento “1223, 1823, 2023", ricchissima mostra storico-fotografica che vede in esposizione anche le copie del
cofano medioevale (ritrovato nel 1823 e oggi esposto a Torino). delle vetrate colorate della basilica di Sant'Andrea, realizzate sulla base di un acquerello di Carlo Emanuele Arborio Mella, e del tabernacolo in lamina danneggiato dai vandali. Un percorso sul filo della memoria che collega alcune date simboliche: «In uno scritto del 1223 il cardinal Guala Bicchieri cita per la prima volta l'ospedale "che intende realizzare" e per il quale, poi, nel 1224 lascerà con congruo stanziamento» spiegano i volontari. Con un salto di 600 anni si passa al momento emozionante in cui, durante i lavori di restauro della basilica, venne alla luce il cofano contenente le spoglie del cardinale, del quale si era persa la memoria nel corso dei secoli: un prezioso manufatto medioevale, visto in originale a Vercelli per la prima volta tra la fine del 2005 e il 2005 (fu una delle prime iniziative organizzate dall'allora assessore alla Cultura Pier Giorgio Fossale). Al museo Leone, per altro, è conservato un cofanetto, di identica matrice, utilizzato da Guala Bicchieri.
Inedite, invece, sono alcune immagini dedicate all'antico ospedale, in particolare alcune foto e rilievi planimetrici del "foppone", la fossa comune dove venivano sepolti i morti dell'Ospedale. «Un'area limitrofa all'attuale viale Garibaldi che, per questo motivo, era popolarmente conosciuto come “Lea dal fupon” ovvero viale del foppone»,.spiega Maurizio Roccato presentando la mostra. In mostra anche strumenti medici provenienti dal Museo della Farmacia Picciòla curata da Carlo Bagliani, e un pannello con copia del testamento di Guala Bicchieri, con le cifre delle sue donazioni dell’epoca attualizzate e convertite in euro attraverso un meticoloso studio da parte degli attivisti de La Rete coadiuvati da esperti numismatici, proprio per rendersi maggiormente conto dei lasciti che il Cardinale ha elargito alle varie istituzioni.
La mostra sarà visitabile fino a domenica 8 ottobre da martedì a venerdì dalle 15 alle 17,30; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 a ingresso libero con offerta e senza prenotazione.