«Vi lascio con una parola: cura, La cura di noi stessi, innanzitutto, e delle persone che ci sono vicine, i nostri parenti, i nostri amici, i nostri figli… Avere cura del mondo straordinario che ci ospita… Ho pensato di concludere così perché questa sera, questo artista che gira l’Italia da quindici anni a raccontare le sue storie, si è sentito “curato” dalla vostra attenzione, dal vostro rispetto».
Così Simone Cristicchi, cantautore, attore, scrittore, ha salutato il pubblico di Vercelli in piazza Antico Ospedale, al termine di un concerto che ha lasciato il segno: applausi scroscianti (e anche lacrime di commozione) per un autore che incanta tanto per la sua bravura, quanto per la sua carica di umanità.
Un autore che ha scritto una delle più belle canzoni d'autore degli ultimi anni: Ti regalerò una rosa (con cui Cristicchi ha vinto il Festival di Sanremo nel 2007).
Una canzone-lettera d’amore di un uomo rinchiuso in un manicomio alla sua amata Margherita.
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
(…)
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un'emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare
Una canzone, insomma, che mette i brividi e che soprattutto resta. Come la serata di Cristicchi a Vercelli.














