“BCV Acque”, la società consortile nata dal percorso di aggregazione di Cordar Biella, Am+ Casale Valenza, Cordar Valsesia, e Sii, muove il primo passo con la richiesta, inviata nei giorni scorsi ad Ato2, di procedere all'affidamento in house della gestione del ciclo idrico integrato per i 170 comuni dell'ambito.
«Un mandato che abbiamo ricevuto dai rappresentanti del territorio» spiega l'amministratore delegato, Leonardi Gili, nel corso di un incontro con la stampa alla presenza del presidente Fabrizio Amatelli, della vice Laura Leoncini e del consigliere Gabriele Martinazzo. «La legge impone norme precise e le scadenze sono imminenti – aggiunge – dunque noi abbiamo fatto il primo passo proponendoci per la gestione del servizio su tutto il territorio e chiedendo ad Ato2 i documenti economici che ci consentano di formulare un piano industriale».
La lettera, che in questi giorni è stata trasmessa agli uffici di via Carducci, dove ha sede Ato2, arriva nei giorni in cui Ato2 è chiamata a decidere la strada da seguire per arrivare, all'affidamento, nel 2024 del servizio per i prossimi trent'anni. Le scelte possibili sono tre: procedere a una gara pubblica; affidare il servizio in house oppure procedere con una strada mista (affidamento in house con una percentuale messa a gara). Delle tre soluzioni, l'affidamento diretto proposto da “BVC acque” è previsto nel caso in cui la proposta presentata sia più vantaggiosa rispetto all'ipotesi di procedere con una gara. Anche per questo, l'aspetto del piano economico industriale è particolarmente delicato. Ad Ato2 la società consortile chiede di accedere al conto economico di piano, allo stato patrimoniale del piano e al rendiconto finanziario in forma dettagliata. Nella lettera è contenuta anche la richiesta di un incontro tecnico, alla presenza dei consulenti.
Sullo sfondo, ma fondamentale per l'evolversi della questione, resta il tema di Vercelli: il comune capoluogo, così come gli altri centri in cui il servizio idrico è gestito da Asm restano fuori da “BCV Acque” per la presenza, nella compagine societaria di Iren, socio privato che detiene il 60% delle quote.
«Con l'affidamento della gestione trentennale in mano – assicura Gili – siamo pronti a liquidare i 43-45 milioni di quota privata». Una replica indiretta alle obiezioni sul tema sollevate nel corso di un recente Consiglio comunale dedicato proprio alla questione dell'acqua pubblica.
«Le decisioni che devono essere prese nei prossimi mesi – aggiunge il presidente Amatelli – andranno a incidere sulla vita di tutti noi per i prossimi 30 anni: c'è un servizio da erogare e ci sono i nostri dipendenti, circa 300, verso i quali abbiamo delle responsabilità».
Il prossimo passo è nella mani di Ato2, chiamata a stabilire il percorso entro il quale si muoverà la procedura per l'affidamento della concessione.