Riceviamo e pubblichiamo.
È di pochi giorni fa la proposta nata in seno al Governo di nomina di un Commissario per affrontare la siccità in Piemonte, condizione che nella nostra Regione continua a mettere in difficoltà il comparto agricolo.
Non piove, le riserve idriche sono in sofferenza, ma l’emergenza di oggi, come sottolineato recentemente su “La Stampa” anche dal presidente degli agronomi vercellesi, non si risolve con la nomina dell’ennesimo Commissario.
I cambiamenti climatici ci impongono uno sguardo lungimirante sul futuro da troppo tempo rivolto altrove. Fingere un interesse sul tema oggi, annunciando nomine che nel corso dell’anno potranno servire a qualcosa solo se capaci di far piovere, è l’ennesimo atto di spregio nei confronti dei cittadini che vorrebbero una politica finalmente capace di risolvere i problemi davvero.
Il cambiamento climatico in atto sta purtroppo mostrando, anno dopo anno, come una serie di fenomeni naturali che abbiamo sempre dato per scontati, non si verificano più, a partire proprio dalla quantità delle precipitazioni che riguardano il nostro territorio, che sta vivendo per il secondo anno di fila una situazione particolarmente critica e che rischia di peggiorare nei prossimi mesi. Di fronte a tutto ciò, le forze di centrodestra che annoverano tra le loro fila negazionisti del cambio climatico e che si sono caratterizzate per un sostanziale disinteresse verso i temi ambientali, giungono ora con la proposta di un Commissario straordinario con il rischio che magari riproponga in maniera acritica progetti vecchi di trent’anni senza prima verificarne la reale utilità.
È evidente che servono azioni di mitigazione e adattamento a questi cambiamenti, interventi importanti che vanno studiati con cura e realizzati, ascoltando prima di tutto la comunità scientifica e coinvolgendo gli attori locali, cosa che faremo nuovamente nei prossimi giorni.