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Arte e Cultura | 15 settembre 2022, 20:33

Omaggio al genio di Guareschi: il 25 settembre al Museo Leone

Rappresentazione teatrale de Il Porto. Testi di Cinzia Ordine e Roberto Sbaratto, che naturalmente reciterà.

Sbaratto, Cinzia Ordine e Mentigazzi (foto Dogliotti)

Sbaratto, Cinzia Ordine e Mentigazzi (foto Dogliotti)

Abbiamo riso nel vedere e rivedere i film di Peppone e don Camillo, e fa un po' ridere che chi li ha inventati, Giovanni Guareschi, nemico giurato del vecchio PCI stalinista, sia nato proprio il primo di maggio.

«Ho ripensato a lui a lui, e quindi a proporlo a Sbaratto, ripensando i miei anni all'università a Milano, quando lessi tutte le sue opere, restandone profondamente impressionata» dice Cinzia Ordine.

«Fanno ancora ridere le pagine dei suoi scritti minori? Venite a sentire e a vedere: chi verrà capirà» dice Roberto Sbaratto.

Domenica 25 settembre non sarà solo il giorno in cui si vota: Vercelli celebra (giustamente) Guareschi (uno degli scrittori più tradotti all'estero) con lo spettacolo teatrale de Il Porto dal titolo “Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi... in famiglia”.

Con Roberto Sbaratto, al Museo Leone (ore 17) reciteranno Lorena Crepaldi e Valeria Bosco. Il copione è di Cinzia Ordine e Roberto Sbaratto.

Cinzia Ordine ha ricordato cosa scrisse Giovanni Mosca di Guareschi: «Se domani mi dicessero che Guareschi è diventato abate non mi stupirei...».

«Per anni e anni – ha soggiunto “il padrone di casa” Gianni Mentigazzi (conferenze stampa e spettacoli del Porto son di casa al Museo Leone) – Guareschi è stato trascurato e vilipeso da una certa cultura di sinistra che lo ha bollato come un uomo di destra. In realtà, era soprattutto un uomo libero».

«Certo, era un conservatore che aveva votato per la Monarchia – da detto Sbaratto - ma la definizione che più gli si addice è quella di “irregolare della cultura italiana”. Un po' come Marcello Marchesi, come Flaiano. Guareschi ha pagato la miopia di una intellighenzia di sinistra che non ha mai capito il suo umorismo. Credetemi, nel leggere questi suoi testi minori mi sono ammazzato dal ridere. Umorismi vero, nulla da spartire con certa comicità, spesso volgare, che vediamo in tivù».

Guareschi al Museo Leone il 25 settembre, alle 17. Data da ricordare.

(Sotto, la locandina)

rb

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