Fanno della competenza il loro tratto distintivo e fondante. E sono convinti che, il 25 settembre, il loro messaggio verrà colto da quella parte di elettorato che non si riconosce nella politica delle contrapposizione estreme e dei sussidi di Stato. Per questo stanno battendo palmo a palmo i territori per intercettare ogni voto utile.
Tappa vercellese per i candidati del Terzo Polo in corsa alle prossime Politiche: Luigi Marattin, economista e parlamentare uscente, Francesca Tini Brunozzi e Fabrizio Finocchi (candidati in quest'ordine nel listino plurinominale della Camera) e Teresa Barresi, in corsa all'uninominale del Senato. Ad ascoltarli una platea di simpatizzanti e sostenitori che hanno più volte sottolineato con fragorosi applausi i passaggi chiave degli interventi dei candidati.
Marattin, estensore di una parte del programma elettorale, si è riservato lo spazio di riflessione sul quadro nazionale: «La politica oggi non è rispettata perché è diventata un reality nel quale si parla per slogan pensati per alimentare la rabbia». E poi le stoccate a destra e sinistra: a quelli che «hanno fatto dell'ignoranza e dell'incompetenza una bandiera» (applausi), a quelli «che considerano il successo qualcosa da invidiare e denigrare e le partite Iva degli evasori non ancora stanati», a quelli «che parlano solo di redistribuzione delle risorse e non si accorgono che le risorse devono anche essere prodotte» (altri applausi).
«Grillo e Lega, facendo leva sulla rabbia, hanno catturato consenso e voti - ha detto Marattin - Poi, arrivati al Governo, non hanno saputo che cosa fare. La sinistra mette insieme partiti e persone che non hanno niente in comune se non il fatto di essere contro: contro Berlusconi prima, contro Meloni adesso. Ma non sono in accordo su null'altro. Il centro destra ha governato con solide maggioranze parlamentari ma ha fatto promesse che poi non ha mantenuto, come quelle sulle tasse. Dov'è la credibilità di queste persone? Con Renzi premier e Calenda ministro, le tasse sono scese davvero. Di poco, ma sono scese. Il nostro è un progetto politico partito portato avanti con persone competenti che hanno dimostrato di aver fatto qualcosa per l'Italia».
Dell'impegno a lavorare secondo il metodo Draghi, con la contezza di ciò che va fatto ha parlato Tini Brunozzi: «Oggi molti tirano l'ex premier per la giacca. Ma quanti sanno davvero cosa sia l'agenda Draghi?». Poi uno sguardo alla campagna elettorale: «Stiamo lavorando sul territorio per ricostruire il rapporto con le persone e cambiare la percezione che i cittadini hanno della politica - ha detto - Politica ed economia vanno pensate con la conoscenza della storia, e i programmi pensati e realizzati con serietà e competenza».
Del Terzo Polo come forza politica che «dia equilibrio al Paese» ha parlato Finocchi, tornato alla politica attiva a molti anni di distanza dall'addio a Forza Italia. «Ho lasciato Forza Italia quando è nato il Pdl perché non credevo in quel tipo di progetto - ha spiegato -. E ho aspettato a lungo una forza politica che avesse la capacità di occuparsi delle persone e dei loro problemi reali. La rivoluzione liberale promessa dal Berlusconi e nella quale avevo creduto da prima del 1994 è fallita negli accordi con Putin e Orban e nell'antieuropeismo che viene sbandierato oggi dal centro destra».