Un fotomontaggio che ritrae Silvia Romano, la volontaria italiana liberata in Kenya il 9 maggio, e un uomo di colore in atteggiamenti equivoci. Un'immagine che circola su Facebook (qualche utente l'aveva già segnalata come offensiva) e che ha riportato al centro della polemica il consigliere comunale Giuseppe Cannata che la scorsa estate finì nella bufera - e al centro di un'indagine giudiziaria - per un post omofobo pubblicato sul suo profilo.
La foto ripostata qualche giorno fa dal medico - eletto in Fratelli d'Italia e poi espulso dal partito, ma comunque tutt'ora consigliere di maggioranza - non è sfuggita a chi, come la presidente di Arcigay Giulia Bodo, ha tenacemente continuato a stigmatizzare il comportamento di Cannata in qualità di esponente delle istituzioni e a chiedere le sue dimissioni da consigliere comunale.
In poche ore il post di denuncia di Giulia Bodo ha fatto il giro del web, raccogliendo l'adesione di molte persone indignate, e riaprendo la questione sul ruolo di Cannata (che ha sempre rifiutato di dimettersi e che anzi aveva persino difeso il proprio precedente post) all'interno della maggioranza. Ma, alla fine, è lo stesso Cannata a precisare di non aver voluto offendere nessuno. "Sono stato tratto in inganno da una fake fatta circolare da altri - scrive in un post -. Ho condiviso un post ma non ho capito che era un fotomontaggio fatto da gruppi facebook. Spero che la Polizia Postale scopra i colpevoli".