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Cronaca | 27 aprile 2016, 15:43

Vendevano scarpe rubate: quattro arresti (tra cui un finanziere)

LE PERSONE FINITE AI DOMICILIARI ERANO TUTTE IMPARENTATE TRA LORO. LA POLIZIA HA SCOPERTO CHE IN CASA AVEVANO UNA RIVENDITA CLANDESTINA DI CALZATURE AGO ITALIA SOTTRATTE AL MAGAZZINO DI MAGENTA

Il magazzino abusivo era all'interno di un'abitazione di Vercelli

Il magazzino abusivo era all'interno di un'abitazione di Vercelli

Nell'abitazione di famiglia avevano attrezzato un magazzino per il commercio abusivo di scarpe (di marca) rubate. Sono finiti agli arresti domiciliari, su disposizione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vercelli, Fabrizio Filice, quattro persone, imparentate tra loro, tra cui un finanziere in servizio a Vercelli.

L'attività investigativa condotta dalla Polizia, con la collaborazione della Guardia di Finanza, ha permesso di smantellare una rete dì commercio abusivo, recuperare 180 paia di scarpe "Ago Italia" rubate nei magazzini di Magenta, e di indagare 12 persone di cui 7 per il reato di incauto acquisto, 3 per il reato di furto aggravato e 2 per il reato di ricettazione aggravata (i due autori del furto e i due accusati di ricettazione sono i componenti del nucleo familiare finito agli arresti).

L'inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Davide Pretti, è partita nel mese di febbraio quando sia notavano movimenti sospetti in un’abitazione privata. Effettuati i dovuti accertamenti, tramite anche l’ausilio di presidi tecnologici, si appurava che dentro l’abitazione veniva venduta qualche tipo di merce, senza le dovite autorizzazioni. Veniva così disposta dal PM una perquisizione: saltavano così fuori circa 180 paia di scarpe marcate “Ago Italia”, calzature di elevato valore economico sottratte dai magazzini di Magenta della ditta HYSIDEIS s.r.l. (ex AGO ITALIA). Il furto ammontava a circa 400 paia di calzature, per un danno complessivo di circa 40.000 euro. A seguito di accertamenti è stato poi possibile recuperare alla TNT di Novara altre 80 paia che erano pronte per essere trasferite in Sicilia per far proseguire lì la vendita abusiva.

Uno dei ricettatori attualmente agli arresti domiciliari era finanziere in servizio presso la locale Guardia di Finanza ed è emerso che, proprio durante il servizio di pattuglia, si occupava anche di vigilare l’attività di famiglia e procacciare il maggior numero di clienti.

redaz

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