Una condanna per esercizio abusivo della professione medica, e tre assoluzione per gli imputati ai quali veniva contestata l'apertura di un laboratorio di analisi in assenza delle autorizzazioni.
Si è chiuso così il giudizio di primo grado per i tamponi e i sierologici svolti in epoca Covid da Onilab: venerdì mattina, la giudice Angelia Cardi ha condannato Andrea Adessi, all'epoca amministratore della società, a un anno e 4 mesi e 24mila euro di multa per l'esercizio abusivo della professione medica escludendo però l'aggravante di aver indotto altri a commettere il medesimo reato. Adesso è stato assolto, invece, dall'accusa di aver aperto un laboratorio di analisi in assesnza delle autorizzazioni previste. Sentenza di assoluzione da questo capo di imputazione anche per la moglie di Adessi, la ginecologa Nicoletta Vendola, e per la dipendente Sara Latrofa.
Nella requisitoria, il pubblico ministero Carlo Introvigne aveva chiesto 2 anni e 3 mesi e 40mila euro di multa per Adessi e condanne a pochi mesi per le due coinputate.
Al centro della vicenda c'erano le campagne di screening che Onilab, durante i primi mesi di covid e poi dall'autunno 2020, aveva condotto nel vercellese, in diversi centri della Lombardia e della vicina Lomellina: nel corso di queste campagne di massa, Adessi avrebbe effettuato tamponi e prelievi sierologici senza aver titolo sanitario per effettuare tali prestazioni.
Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorno: scontato l'appello da parte dell'avvocato Riccardo Gussoni, difensore di Adessi, che nell'arringa aveva chiesto l'assoluzione per il suo assistito e che ha comunque ottenuto l'assoluzione dal capo relativo al laboratorio. Pratica chiusa, invece, per Roberto Cota che aveva rappresentato Vendola: «Per la posizione della mia cliente è la sentenza auspicata fin dalle prime battute del processo».