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Attualità | 10 maggio 2024, 16:02

Ospedale di Vercelli, in funzione il nuovo acceleratore lineare

Acquistato con fondi Pnrr, affianca l'attività di quello trasferito da Novara: 50 i pazienti attualmente trattati ogni giorno per patologie oncologiche.

Ospedale di Vercelli, in funzione il nuovo acceleratore lineare

Finanziato con 2,3 milioni di euro di fondi Pnrr, è stato inaugurato nel pomeriggio di venerdì il nuovo acceleratore lineare che l'ospedale Sant'Andrea e l'Asl Vercelli mettono a disposizione dei pazienti oncologici.

Un macchinario ad altissima tecnologia per rispondere a un bisogno di cure sempre più specialistico e mirato: oltre il 50% dei pazienti oncologici deve ormai far ricorso, in via prioritaria o in combinazione con altre tecnologie, a questo tipo di trattamento, fondamentale anche per quelle lesioni che non possono essere trattate chirurgicamente.

Attorno all'acceleratore lineare lavora un team di medici, radiologi, tecnici, fisici: un'équipe multidisciplinare coordinata da Laura Masini, direttrice della struttura semplice di Radioterapia Oncologica che lavora in stretto coordinamento con l'ospedale universitario Maggiore della Carità di Novara.

«La realizzazione di questo progetto ha richiesto un lavoro serrato e che ha coinvolto moltissimi uffici aziendali - rileva la manager Asl Eva Colombo -. Oltre all'aspetto formativo è stato infatti necessario investire sulla ristrutturazione del bunker nel quale il macchinario è posizionato. E, per questo, abbiamo riattivato locali che non erano più in servizio lavorando in tempi brevi e in coordinamento tra tutti gli uffici».

Vercelli, in questi mesi, ospita anche un altro acceleratore nucleare: quello trasferito da Novara per consentire la ristrutturazione del Maggiore della Carità. «Far lavorare due acceleratori contemporaneamente richiede un impegno rilevante in termini di impegno che i colleghi vercellesi stanno affrontando con grande determinazione» rileva Francesco Franco, successore di Marco Krengli alla guida della struttura complessa a direzione universitaria di Radioterapia oncologica dell'Aziende ospedaliero universitaria di Novara.

Ogni giorno, nei due bunker allestiti nel sotterranei del Sant'Andrea, vengono tratti 50 pazienti: «Una parte di loro, che in precedenza faceva riferimento al Maggiore, viene accompagnata a Vercelli dalla Lilt - dice Colombo -. Un esempio positivo di come attraverso lo sforzo congiunto di istituzioni e terzo settore si riesca a offrire un servizio importante per la popolazione».

Avanzatissime le funzioni del macchinario, in grado di colpire le lesioni con elevata previsione, calcolando lo scostamento dovuto alla respirazione e preservando al massimo i tessuti sani.

redaz

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