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Arte e Cultura | 16 settembre 2023, 09:17

Sulle tracce del capolavoro perduto: "La lapidazione di Santo Stefano" in mostra al Borgogna

L'opera di Lanino, sconosciuta fino a pochi anni fa, è la copia meglio conservata di una tavola di cui si sono perse le tracce da oltre un secolo.

Sulle tracce del capolavoro perduto: "La lapidazione di Santo Stefano" in mostra al Borgogna

«Della Divina Commedia non ci è arrivata una sola riga scritta da Dante. Una delle opere più importanti di tutta la cultura occidentale è arrivata a noi grazie alle copie che ne sono state redatte». Lo storico dell'arte Filippo Timo sceglie un riferimento tratto dalla letteratura per raccontare la straordinaria avventura de «La Lapidazione di Santo Stefano» opera di Bernardino Lanino che, fino al 9 agosto 2024, sarà in esposizione al museo Borgogna, nella sala “delle vele” in dialogo con la prestigiosa collezione del '500 piemontese.

A Timo si deve la riscoperta dell'opera, fino a sette anni fa conservata senza indicazione alcuna dell'autore nella casa di collezionisti romani: Timo la incontra casualmente e successivamente, studiando il Rinascimento piemontese, si imbatte nell'immagine che la raffigura perfettamente. E' l'immagine di un dipinto su tavola di Lanino, conservato nella chiesa di San Sebastiano, a Biella, fino al 1816. In tale data fu venduto dall’abate Piazza ad Andrea Montebruno, antiquario genovese in confino a Biella, insieme ad una "Presentazione al Tempio", attribuita a Francesco Francia, per 150 franchi complessivi. La tavola originale del Santo Stefano del Lanino, con ogni probabilità, potrebbe essere riconosciuta in quella passata a un’asta ad Amsterdam nel 1909 ed erroneamente attribuita a Giulio Romano e, da allora, mai più rintracciata. «E' iniziato così un avvincente percorso - racconta lo studioso -: restauri, studi diagnostici. Un tassello dopo l'altro abbiamo capito di il quadro non era l'archetipo perduto che avevano sperato di poter ritrovare, ma la copie meglio conservate dell'originale». Tutti gli studi sono confluiti nel catalogo pubblicato da Edizioni Palazzo Bricherasio, disponibile nel bookshop del museo. 

Nel 2022 l'opera entra a far parte della collezione di Banca Sella Patrimoni che, con l'esposizione vercellese, conferma la volontà di essere parte attiva di un sistema culturale capace di valorizzare il proprio patrimonio.

«La collaborazione con il Museo Borgogna - dice la conservatrice Cinzia Lacchia - è iniziata nel 2018 con l’inserimento in collezione permanente del capolavoro di Gerolamo Giovenone, "Adorazione del Bambino coni santi Francesco d’Assisi e Antonio da Padova" e prosegue con questa iniziativa, con soddisfazione del presidente del Museo, l’avvocato Francesco Ferraris e dell’Amministratore delegato di BancaPatrimoni Sella & C., Federico Sella».

“La lapidazione" è stata esposta in occasione delle celebrazioni per i 250 anni della Diocesi di Biella, prima negli spazi esterni del Palazzone, sede di Banca Patrimoni Sella & C. Successivamente è stata collocata al Duomo di Biella dove, accanto a un'altra copia del medesimo  soggetto, di proprietà del Capitolo Cattedrale, ha creato l’opportunità unica di ricostruire, attraverso la messa a confronto delle copie, l’originale oggi smarrito e documentarne la fortuna come dimostrai l numero di repliche che ne hanno consolidato l'apprezzamento.

Per farla conoscerla ai vercellesi, il museo ha organizzato, il 1º ottobre alle 15, il percorso «Tu sei buono e ti tirano le pietre. .. Santo Stefano e la combriccola dei martiri», condotto da Alessia Meglio, con prenotazione al 389.2116858.

 

redaz

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