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Arte e Cultura | 27 novembre 2022, 15:03

«Entrare a far parte dei Legnanesi era un sogno che avevo da bambino»

Marco Carletto, santhiatese, si racconta - «Studiare biologia non mi bastava»

Marco Carletto

Marco Carletto

SANTHIA’ – “Entrare a far parte del cast dei Legnanesi è per me un sogno che si realizza: seguo questa compagnia teatrale fin da quando ero bambino ed è per me un onore ora esibirmi con loro”: emana una gioia e una positività coinvolgenti, Marco Carletto quando gli chiediamo di raccontarci la sua storia, che l’ha portato a vincere un’audizione per una delle compagnie più famose del Nord Italia e non solo.

Santhiatese di famiglia, Marco è un ragazzo solare, molto conosciuto a Santhià per esser sempre stato attivo nella comunità per il Carnevale (ha interpretato la maschera nel 2017), per la Famija santhiateisa, per l’Oftal e per aver fatto parte delle due compagnie teatrali locali, gli Sbiriulà e Tiart. Il teatro, ecco la sua vera passione: fin da quando era solo un ragazzino di 12 anni, infatti, ha sempre amato la recitazione e non si è mai tirato indietro nel partecipare a spettacoli dialettali con compagnie della zona, ma la vera svolta nella sua vita in tal senso, c’è stata al termine del 3° anno dell’università: “Dopo aver fatto il Liceo classico a Vercelli, sono andato ad Alessandria a studiare biologia: un settore che mi appassiona, ma che ad un certo punto non è mi è più bastato. Perché un giorno mi sono guardato allo specchio e mi sono chiesto se era quello ciò che volevo davvero fare nella vita", confessa.

 

Guardando a fondo dentro se stesso, quindi, il ragazzo si è reso conto che il suo vero sogno era studiare recitazione e così, dopo aver trovato il coraggio di condividere questo suo pensiero con i genitori, Marco ha intrapreso un percorso all'accademia professionale biennale MTS - Musical! the school di Milano, nella quale si studia canto, danza e recitazione a 360°. E siccome è sì, un sognatore, ma è anche un ragazzo con “i piedi per terra”, nel frattempo si è anche dato da fare per lavorare prima come speaker per un programma sportivo su Sky e poi al laboratorio di analisi di un Cup, dove tuttora lavora la mattina. "Al MTS ho imparato davvero tantissimo e nel mentre ho avuto la possibilità di farmi un pò le ossa con una compagnia teatrale di Seregno che si chiama Mirò, con la quale mi esibisco ancora oggi. Ma è inutile negarlo, io puntavo ad entrare a far parte dei Legnanesi - confessa quindi - li conosco da una vita, sono una compagnia immensa che esiste dal 1949 e attira a sè migliaia di persone".

 

E così Marco ha deciso di sognare in grande e si è candidato per fare l'audizione che si è poi tenuta ad inizio settembre: "Non ho detto nemmeno a mamma e papà che sarei andato a farla, ero davvero molto agitato ed emozionato. E quando a distanza di qualche giorno, ho ricevuto la telefonata di Enrico Dalceri in persona, non stavo più nella pelle! Basti pensare che alla sua domanda Marco, sei pronto? ho risposto Ma io sono vent'anni che sono pronto!". Da quella fatidica telefonata son passati 2 mesi, durante i quali Marco si è preparato per intepretare sia parti maschili che femminili nei pezzi ballati insieme alla Mabilia: il suo debutto ufficiale nella compagnia si è tenuto mercoledì 9 novembre a Cassago Magnago, al cospetto di genitori, amici e parenti nell'anteprima dello spettacolo che, sembra fatto apposta, quest'anno ha come titolo "Liberi di sognare". "E sì, direi proprio che mai come quest'anno mi sento libero di sognare - conclude - perchè grazie sopratutto ai miei genitori che mi hanno supportato in tutto, il mio sogno più grande si avverato, quello di danzare intorno alla Mabilia, alla Teresa e al Giovanni, tutti personaggi che per me sono stati mitici fin da quanto ero solamente un ragazzino che con mio nonno li guardava in tv".
Nonno che sicuramente da lassù sarà orgogliosissimo del nipote, come tutti i suoi famigliari, e che sorriderà vedendolo esibirsi sul palco insieme ai Legnanesi.

Anita Santhià

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