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Arte e Cultura | 05 maggio 2023, 15:19

"La felicità": testamento d'autore

Sabato 6 maggio al Teatro Viotti di Fontanetto Po - Intervista a Giovanni Mongiano.

"La felicità": testamento d'autore

Domani, sabato 6 maggio alle 21, andrà in scena al Teatro Viotti di Fontanetto Po la prima del nuovo spettacolo di Giovanni Mongiano dal titolo “La Felicità”, con la partecipazione di Valerio Rollone.

Le prenotazioni hanno superato i posti disponibili, per cui è stata inserita in cartellone una seconda data, quella di sabato 13 maggio.

Il titolo, di per sé è già confortante, abituati come siamo alla visione e all’ascolto di brutture e dolore. Il testo, frutto di una lunga “gestazione”,  lo è ancora di più.

Ne parliamo direttamente con l’autore, interprete e regista che non necessita di presentazioni iperboliche: oltre a essere particolarmente amato dal pubblico ha un curriculum artistico che pochi possono vantare. 


Come è nata l’idea de “La Felicità”?

“In realtà nasce da lontano. Molti anni fa lessi la novella “Notizie dal mondo” di Pirandello e mi piacque a tal punto che pensai  di portarla in scena ma poi la cosa non si concretizzò. Probabilmente non era il momento adatto. A distanza di anni (e di esperienze vissute) riconsiderai l’idea di ispirarmi al racconto per creare un nuovo testo all’interno del quale confluiscono molte mie vicissitudini, momenti cruciali anche dolorosi della mia vita, dai quali ho tratto insegnamenti e ispirazione. Ne risulta un‘ opera a tratti autobiografica, con i ricordi in forma onirica, e i personaggi in parte assorbiti dalla letteratura. Infatti oltre a Pirandello il mio omaggio va a Gozzano e a Keats”


Ci dà un’idea della trama senza spoilerare troppo?

“Se i personaggi di Pirandello avevano un nome, il mio protagonista ne è invece privo. E’ un uomo in là con gli anni, convinto di non essere vecchio ma di essere giovane, solo da più tempo. E’ ospite di una Casa di Riposo molto signorile e con lui vi era un amico, che però è venuto a mancare. Così si ritrova da solo, e - come don Tommaso nella novella pirandelliana - inizia a scrivere, a tenere un diario. Continua a parlare con il compagno che lo ha lasciato anzitempo raccontando le vicissitudini giornaliere della Casa di riposo “La Pace” : lo fa con ironia, con senso dell’umorismo e tenerezza. 

I racconti appaiono strampalati, riguardano una realtà che è circoscritta al suo di mondo mentre fuori infuriano le guerre, l’odio insensato e l’indifferenza. La sua è una ricerca della felicità”


Un testo molto intenso, una profonda riflessione sulla vecchiaia, sulla vita e sulla morte. Possiamo definirlo una autobiografia poetica?

“Arrivati a un certo punto della propria vita bisogna tirare le somme, è inevitabile. Questo testo rappresenta un punto fermo di tutte le cose che ho scritto sinora. Dirò una cosa forte: considero “La Felicità” il mio testamento spirituale, non in forma negativa ma positiva. C’è molto di me in questo lavoro, quindi non sono contemplati sentimenti quali  la tristezza o il rimpianto malinconico. E’ un testo divertente, intenso e commovente. Il serio gioco della vita va affrontato con ironia e autoironia che permettono di prendere la giusta distanza dalle cose e affrontare tutto in modo creativo. Persino la vecchiaia e la morte”


Lo spettacolo è dedicato alla storica e indimenticabile costumista di TeatroLieve, Rosanna Franco, mancata improvvisamente e prematuramente a fine novembre scorso.


La produzione è di TeatroLieve in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo. 

Ancora pochissimi posti disponibili per la replica del 13 maggio sempre alle 21. Lista d’attesa per lo spettacolo di sabato 6 maggio. Per informazioni, telefonare ai numeri 338.1378957 - 338.5025373 oppure scrivere a info@teatrolieve.it  

Rita Francios

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