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Cronaca | 08 maggio 2019, 07:45

Frode fiscale sul pellet d'importazione: vercellese nei guai

SECONDO LE ACCUSE LA DONNA ERA COINVOLTA IN UN GIRO CHE AVREBBE SOTTRATTO ALL'ERARIO UNDICI MILIONI DI EURO

Frode fiscale sul pellet d'importazione: vercellese nei guai

C'è anche una vercellese tra le undici persone denunciate per l'importazione di pellet contraffatto sul quale non veniva pagata l'Iva, ottenendo così maggiori guadagni. La donna, B.T., 50 anni è stata denunciata dalla Guardia di Finanza di Udine, mentre un uomo di 65 anni di Ivrea è finito agli arresti. Secondo gli investigatori il gruppo avrebbe evaso tasse per circa undici milioni di euro.

A far partire l'inchiesta, nel 2017 l'accertamento su un anomalo flusso di pellet importato a Udine da due aziende locali, gestite da cittadini russi. I finanzieri hanno iniziato ad analizzare gli scambi commerciali della filiera di importazione e vendita del combustibile, facendo emergere un sistema, architettato da cinque piemontesi, tra cui un commercialista, e dai due russi, per far passare attraverso società di comodo il materiale acquistato in Austria, Slovacchia e Slovenia, dove il gruppo aveva società fittizie e dove la vercellese e l'eporediese, oltre alla frode fiscale, avevano anche commesso altri reati, tra cui la sottrazione di identità a due cittadini romeni per ottenere fidi bancari e conti correnti.

 

Al termine dell'indagine la procura di Udine ha disposto il sequestro di beni e valori per 3,5 milioni di euro, mentre il pellet sequestrato, oltre 750.000 chili, verrà devoluto ad organizzazioni umanitarie per l’impiego a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali.

redaz

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