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Cronaca | 29 marzo 2017, 17:35

Spillavano soldi alle aziende: condannati per pubblicità ingannevole

L'AUTORITA' DI GARANZIA HA SANZIONATO CON UNA MULTA DA 200MILA EURO UNA SOCIETA' CHE INVIAVA ALLE DITTE MODULI DI ISCRIZIONI A SERVIZI A PAGAMENTO LASCIANDO CREDERE CHE SI TRATTASSE DEL REGISTRO DELLE IMPRESE

Spillavano soldi alle aziende: condannati per pubblicità ingannevole

Ancora proposte ingannevoli da parte di società che inviano alle aziende bollettini pre-compilati facendo credere che le cinfre indicate vadano pagate per sostenere iscrizioni o altre spese obbligatorie per le aziende.

Nei giorni scorsi l’autorità Garante della concorrenza e del mercato ha condannato la società IRPT ONLINESERVICE SL, con sede in Spagna, al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria di 200 mila euro per pubblicità ingannevole (bollettino n. 10/2017, scaricabile gratuitamente dal sito www.agcm.it), a seguito della segnalazione di numerose imprese, le quali hanno ricevuto dalla società in questione una proposta commerciale. Si tratta di un modulo d’ordine prestampato con intestazione “Informazioni del registro di Commercio”, con l’invito a verificare, completare o correggere i propri dati aziendali, con l’apparente finalità di assolvere agli obblighi di iscrizione o annotazione nel Registro delle Imprese. In realtà, con la sottoscrizione del modulo l’impresa viene inserita in un “Registro”, nell’ambito di un portale di pubblicità accessibile via internet all’indirizzo http://www.info-registro-commercio.it/index.php. L’importo richiesto da IRPT è indicato come quota di iscrizione di di 83 euro al mese (IVA esclusa) per due anni di abbonamento, pari, complessivamente, a 1.992 euro. L’invio del messaggio in questione nulla ha a che fare con la domanda di iscrizione presso il Registro delle imprese, ma è diretto ad ottenere la sottoscrizione del modulo da parte delle imprese destinatarie al fine di vincolarle ad un servizio pubblicitario non consapevolmente richiesto, consistente nell’inserimento dei propri dati aziendali in una banca dati diffusa via internet.

Sempre in questi giorni, numerose imprese hanno segnalato di aver ricevuto una busta con la dicitura “SERVIZI IMPRESE”, con all’interno un bollettino da pagare per la licenza di GESTIPLUS alla società BIT SELLER srl. Il bollettino riguarda la licenza d’uso di un software gestionale di magazzino denominato "Gestiplus", della durata di tre anni, in versione beta (ancora non definitiva), al prezzo di 235 euro + Iva. Non è allegata una lettera di presentazione ma è riportata la dicitura “Acquisizione proposta, alle ditte iscritte a Camera di commercio, Industria, Agricoltura ed Artigianato (C.C.I.A.A) di concessione d’uso programma Gestiplus”, con il numero della concessione. Il servizio offerto è descritto in modo marginale, con caratteri grafici estremamente ridotti. Anche in questo caso per la sua veste grafica e contenutistica la natura commerciale della proposta non è palese, il messaggio appare come una comunicazione istituzionale ed è suscettibile di ingenerare nelle imprese destinatarie l’erronea convinzione che il pagamento del bollettino sia necessario per l’assolvimento di un obbligo camerale.

La Camera di Commercio rinnova il suo invito a chi dovesse ricevere queste comunicazioni a rivolgersi sempre all'ente camerale di riferimento, alla propria associazione di categoria o al proprio professionista di fiducia, per verificare se si tratta di un vero adempimento obbligatorio o di un'offerta commerciale mascherata come tale. Solo con la prudenza e l'attenzione si possono evitare truffe e raggiri che possono costare cari alle imprese.

redaz

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