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Attualità | 14 dicembre 2016, 10:42

All'Ibp di Crescentino licenziato il delegato della Cgil

SINDACATO SUL PIEDE DI GUERRA: VIOLAZIONI GRAVISSIME DEI DIRITTI DEL LAVORATORE. E' L'ENNESIMO DANNO FATTO DAL JOBS ACT

All'Ibp di Crescentino licenziato il delegato della Cgil

"Prima confinato in un reparto d'isolamento e assegnato a turni senza il riconoscimento delle relative indennità; poi un cambiamento di mansione, avvenuto senza la visita medica obbligatoria date le condizioni ambientali; infine il licenziamento subìto per non aver desistito nel recriminare il rispetto delle condizioni contrattuali e di corretta sorveglianza sanitaria in azienda". La Sicur2000 srl - che opera nello stabilimento Ipb di Crescentino, gruppo Mossi&Ghisolfi - finisce nel mirino della Cgil per il licenziamento di Luca Soffredini, dipendente e delegato CGIL.

 

FILCAMS CGIL, attraverso il segretario generale di categoria Valter Bossoni, definisce il licenziamento «politico, infondato, discriminatorio e assolutamente nullo. Un delegato sindacale usato come capro espiatorio per dimostrare ai lavoratori che non ci si può svincolare da determinate logiche che nulla hanno a che vedere con la modernità. Lo stabilimento del gruppo Mossi Ghisolfi - prosegue Bossoni - che si fregia d'essere leader nell’innovazione applicata al settore del PET, dell’ingegneria e dei prodotti chimici rinnovabili derivati da biomasse ha estromesso un lavoratore che chiedeva di rispettare i propri diritti e quelli  dei colleghi».

L'attacco di Bossoni va poi oltre: "IBP non compie il lavoro sporco direttamente ma lo esternalizza, con le attività concesse in appalto. In particolare, tutta una serie di inadempienze contrattuali, previdenziali e fiscali si sono verificate sin dall'inizio della realizzazione dell'impianto, con l'appalto affidato alla società Sicur2000 srl. Una società che concentra le sue attività all'interno del sito industriale IBP e che ha operato a discapito dei propri dipendenti compiendo innumerevoli irregolarità. Basti dire che per la verifica di queste irregolarità è in corso da settembre scorso, con un controllo congiunto degli enti ispettivi preposti a tale compito".

 

Nel mirino ci sono l'inquadramento applicato al personale, il mancato pagamento di quattordicesima mensilità, maggiorazioni dovute al turno, indennità del lavoro festivo, straordinari e così via, ma anche le disposizioni sulla sicurezza antinfortunistica e sanitaria verso ai lavoratori. "A questo elenco - attacca Bossoni - va aggiunto un ambiguo uso della cassa integrazione e l'irregolarità di una serie di contratti individuali d'assunzione, compresa la vessazione di aderire a normative meno tutelanti.  Come Filcams CGIL abbiamo più volte interpellato la società Sicur2000 esortandola a rivedere il proprio operato, chiedendo di correggere le proprie mancanze segnalando  anche a IBP di intervenire a sostegno delle nostre istanze, ma senza riscontro. Anzi, ne è derivata un'avversione aziendale nei confronti della CGIL e dei lavoratori iscritti al nostro sindacato. Se cosi non fosse, serve un segnale immediato, ovvero l'immediata reintegra al lavoro del rappresentante sindacale illegittimamente licenziato".

 

Bossoni conclude rilevando che "La vicenda dell'IBP è l'ennesima conseguenza di quanto il Jobs Act abbia prodotto nell'orientamento padronale contribuendo e agevolando le modalità spicce per risolvere i dissapori con i lavoratori. Jobs Act che venne congegnato nel contesto della Leopolda a cui, viene da pensare, il gruppo Mossi Ghisolfi aderì: forse non solo per spirito politico…".

 

redaz

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