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Cronaca | 05 settembre 2016, 08:52

Facevano acquisti e benzina a spese della Cri: 5 indagati a Casale

PER I VECCHI VERTICI DEL COMITATO L'ACCUSA E' DI PECULATO: TRA IL 2006 E IL 2015 AVREBBERO CAUSATO UN DANNO DA 170 MILA EURO ALLE CASSE DELL'ENTE

Facevano acquisti e benzina a spese della Cri: 5 indagati a Casale

Avrebbero fatto benzina utilizzando le tessere della Croce rossa e acquistato per sè capi abbigliamento, prodotti per la casa, farmaci, ma anche cosmetici e superalcolici facendoli passare come aiuti da destinare a persone indigenti. Per questo motivo cinque componenti del vecchio vertice della Croce Rossa di Casale Monferrato sono indagati per peculato nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza che ha portato alla luce presunti ammanchi e acquisto di beni per uso personale per 170 mila euro.

A far partire l'indagine, che ha portato a cinque denunce alla Procura della Repubblica di Vercelli, una serie di segnalazioni giunte dai componenti del nuovo direttivo della Croce Rossa casalese, che avevano rilevato ammanchi e varie irregolarità nel periodo dal 2006 al 2015. L'inchiesta condotta dalla Finanza è durata più di un anno e ha comportato la perquisizione e il sequestro di documenti nelle abitazioni di quattro dei cinque indagati, aventi incarichi di responsabilità, in passato, nel comitato CRI casalese.

Secondo l'accusa, per i cinque indagati era divenuta prassi consolidata l’utilizzo di tessere benzina della Cri, per il rifornimento delle auto personali, nonché quelle del supermercato per l’acquisto di beni a uso personale (piccoli elettrodomestici, capi di abbigliamento, prodotti per la casa, cosmetici, superalcolici, cibo per animali, farmaci per patologie sofferte dagli interessati, ecc.), facendoli apparire, invece, come destinati alle famiglie indigenti.

I militari, grazie alla fattiva collaborazione dell’attuale vertice del Comitato casalese, hanno poi ricostruito e documentato, nel corso di numerosi anni, il rimborso non spettante di spese per oggetti personali e viaggi effettuati dagli indagati o loro parenti, estranei all’ambiente della Croce Rossa. Un danno, per le casse della Croce rossa e per le famiglie che veramente avrebbero avuto bisogno di quegli aiuti, stimato in oltre 173 mila euro, che gli indagati dovranno ora giustificare davanti all’Autorità Giudiziaria di Vercelli che ha diretto le indagini.

redaz

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