Caro Direttore,
alcune parole sulla vicenda che ha coinvolto Emanuele Pozzolo in questo turbine di follia. Premesso che il fatto è assolutamente grave, demenziale e che Pozzolo ne ha totale responsabilità, altresì premesso che il povero Luca Campana ne porterà le conseguenze e che la vicenda – come qualcuno ha detto – avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, vanno però fatte alcune considerazioni.
Conosco Pozzolo da molti decenni, so bene che sta simpatico ad alcuni ed antipatico ad altri. Se però analizziamo alcuni fatti qualche domanda si pone; nello stesso momento infatti tanto a Napoli che a Milano succedeva di tutto e di più mentre alcuni dei più importanti quotidiani italiani (La Stampa e Repubblica) non dedicavano una sola parola a quei fatti, sbattendo invece il “mostro” in prima pagina. Certo, un deputato della forza di governo che va in giro con una pistola a capodanno non depone a proprio favore nonostante il momento di festa, ma da lì a farne un delinquente fascista cretino da sotterrare nel letame ce ne passa.
Parla per lui la sua storia credo, il suo impegno politico in qualche caso davvero coraggioso (quanti infatti si esporrebbero a difendere la libertà in un paese come l’Iran?), e la sua fede religiosa. Non si può per una manciata di disgraziati minuti distruggere così una persona: comunque la si pensi. Tengo a precisare che dalle idee politiche di Pozzolo mi separano anni luce, per cui non ho nessuna necessità di difendere un “indifendibile” come qualcuno ha scritto, ma vorrei soltanto stimolare una riflessione scevra da pregiudizi. Un singolo gesto può ribaltare un’intera vita, uno sconsiderato momento può distruggere una persona; una persona che, magari con tutte le sue contraddizioni, ha lottato una vita per i suoi ideali e per la costruzione di un mondo migliore. Il letame mediatico internazionale (!?!) che ha travolto Pozzolo è sconcertante, assurdo, inaccettabile. Soprattutto alla luce delle tante vicende che meriterebbero molto più spazio e di cui invece certa stampa non parla proprio. Ripeto conosco bene Pozzolo, e con tutto il male che taluni dicono di lui - a volte anche con qualche ragione - difendo l’amico e la persona: non me ne voglia Luca Campana.
Perché se l’amicizia è un valore ideale, sono certissimo che lo è anche per Emanuele Pozzolo, sia pur con i suoi difetti ed i limiti che tutti noi peraltro abbiamo. Per questo ritengo che non si possa buttare nell’immondizia una vita per qualche sconsiderato minuto: un domani potrebbe succedere a chiunque, sarebbe bene pensarci a volte.