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Arte e Cultura | 21 dicembre 2023, 17:17

Dieci libri vercellesi del 2023

Idee regalo per il periodo natalizio

Dieci libri vercellesi del 2023

Per il Natale è ormai questione di giorni e forse qualcuno non ha ancora acquistato i tipici doni festivi: se ci fossero dubbi o esitazioni, il libro come regalo per sé e per gli altri resta sempre qualcosa di molto affettuoso, importante, utile e personalizzato quando si riescono a cogliere gli interessi del destinatario. Per restare in ambito locale, sugli scaffali delle librerie o per gli acuisti on line, l’elenco dei libri vercellesi – riguardanti insomma la città e dintorni come soggetti tratti o quale luogo di nascita degli autori – l’elenco dei volumi riusciti nel 2023 non è lunghissimo, ma risulta comunque ricco di significative proposte, che possono riassumersi in un’originale di top ten, senza però classifiche da uno a dieci, ma lasciando tutti idealmente ai primi posti.

Tra gli testi più originali svetta in alto Note in cucina (Effedì) di Bruno Casalino e Agostino Gabotti: il noto giornalista – già autore di diversi libri sulla musica vercellese – e il simpatico ex vigile – esperto di gastronomia – hanno redatto assieme un manuale dove accanto alla storia di canzoni famose i cui testi rimandano a cibi e bevande , trova posto una ricetta della tradizione o appositamente inventata, mentre i disegni di Claudia Ferraris completano un’opera gustosa in tutti i sensi (facili da realizzare molti piatti).

Per restare in ambito sonoro Le fonti musicali in Piemonte. Vercelli e Provincia (Libreria Musicale Italiana) a cura di Daniele Boschetto è un libro epocale: 554 fitte pagine in cui si parla dei ‘preziosi tesori’ in quasi tutti i Comuni del Vercellese presso musei, parrocchie, municipi, scuole, teatri, case private e altre istituzioni dei beni materiali nel mondo delle sette note (spartiti, libri, manoscritti, codici, dischi, strumenti musicali, eccetera) per mappare un territorio ricchissimo in ogni ambito (musica classica, religiosa, folk, leggera, jazz).

Un altro volume che celebrare un evento molto amato riguarda Le tradizioni storico-antropologiche del carnevale (Botalla) dello studioso Mario Matto (già impegnato, come autore, con la Via Francigena e il Cammino di Oropa), qui alle prese nell’applicare un’analisi scientifica allo storico Carnevale di Santhià, dalle remote origini e senza dubbio assieme a quello di Borgosesia il migliore in Provincia.

Cambiando argomento, trovo molto interessanti i debutti di due nuove poetesse: da un lato Dove? (Aletti) di Diana Mottola , le cui liriche per citare l’Alessandro Quasimodo della prefazione “espongono il pessimismo relativo alla condizione umana” però mitigato dalla fede, con situazioni e sentimenti che rimandano comunque a temi intrinseci all’attuale momento storico. Dall’altro lato Impronte. Poesie e racconti (Gallo) di Ornella Grazio, dove le immagini evocate o narrate hanno altresì una valenza sonora, come rimarca nella postfazione un’altra poetessa, Francesca Tini Briunozzi: “Lo scroscio della fontana, gli schiamazzi dei giovani, le conversazioni tra viandanti, il rintocco della campana, le risa dei bimbi, il soffio del vento, i campanacci delle mandrie, il fischio della marmotta, i canti delle mondine”.

Anche la narrativa, dove, nel corso degli ultimi anni, si manifestano via via Remo Bassini, Gianluca Mercadante, Alberto Odone, Valentina Petri, è ben rappresentata da Torino Nouvelle Vague (Todaroi del prolifico Franco Ricciardiello, maestro di fantascienza, ma originale anche in versione noir: qui protagonisti sono un magistrato e un regista ispirato a Jean-Luc Godard, in sospetto di omicidio dell’ex moglie, massacrata dopo una notte bianca dedicata alla cinematografia francese.

L’arte figurativa fa infine la parte del leone grazie anzitutto alla monografia Roberto Gianinetti (Pequod) degli studiosi bolognesi Samuele Saverio e Mariagioia Tavoni che dell’incisore vercellese indagano le relazioni tra arte, scienza e conoscenza, coinvolgendo il protagonista in prima persona con precise dichiarazioni autobiografiche. Non si può quindi dimenticare il catalogo Giacomo Manzù. La scultura è un raggio di luna (Gallo) di Daniele DeLuca e Fabrizio Tabacchi sull’insigne scultore bergamasco, il quale rilancia un gusto classico nella statuaria moderna. Un altro catalogo s’intitola Nodes in mostra. Immagini di sostenibilità (Gallo) a cura di Annalisia D’Orsi che al Social Coffee presenta una mostra di manifesti internazionali sulla sostenibilità ambientale, provenienti da tutto il mondo (in particolare da Messico e Taiwan, ma anche da Norvegia, USA, Cina, Iran, Canada). Infine collegabile alla grafica è Pianeta Fresco (Edizioni SO) in cui il gattinarese Carlo Ottone racconta l’avventura di una rivista milanese attiva dal 1963 al 1969, grazie alle Edizioni 128: portatrice in Italia delle novità della controcultura americana in pieno stile ‘beat generation’ la rivista era molto ben curata anche nella parte delle immagini, parte integrante della pubblicazione medesima.

Guido Michelone

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