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Economia | 14 dicembre 2016, 14:27

Nel casalese un impianto che porterà 1500 posti di lavoro?

PRESENTATO QUESTA MATTINA A TORINO IL PROGETTO DI INSEDIAMENTO DI UN POLO ENEA PER CREARE UN REATTORE A FUSIONE NUCLEARE. E LA REGIONE E' PRONTA AD APPOGGIARE L'INIZIATIVA

Nel casalese un impianto che porterà 1500 posti di lavoro?

La Regione Piemonte candida il vicino casalese a ospitare uno dei centri di ricerca che potrebbero consentire di creare il primo reattore a fusione nucleare. "Metteremo in campo un'azione di lobby democratica. Offriamo sostegno al progetto", ha dichiarato il presidente della Regione Sergio Chiamparino al quotidiano Repubblica a margine della presentazione del progetto di insediamento, avvenuta questa mattina al centro congressi dell'Unione industriale di Torino.

Nel pool del progetto mondiale (che si chiama Iter) c'è l'Enea che, per uno dei laboratori chiave, il Dtt, Divertor Tokamak Test facility, punta sul casalese. E, mentre il reattore francese Iter dovrà dimostrare la possibilità di realizzare la fusione nucleare, il Dtt avrà il compito di rendere economicamente sostenibili tutte le fasi di controllo.

Un investimento rilevante e di qualità per il territorio: 500 milioni, che per metà potrebbero essere coperti dall'Unione europea. Secondo l'Enea, la ricaduta economica in 25 anni sarebbe di due miliardi e il laboratorio creerebbe 1.500 posti di lavoro tra addetti diretti e indotto.

A scanso di equivoci, i vertici aziendali hanno subito precisato che si tratta di una tecnologia innovativa, che sfrutta acqua e crosta terreste per creare grandi quantità di energia a basso costo con l'emissione di solo elio. Niente radioattività, niente rischi, insomma: una tecnologia pulita, insomma.

redaz

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