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Economia | 16 giugno 2025, 07:00

Luce e gas: perché controllare la fascia oraria può fare la differenza in bolletta

Luce e gas: perché controllare la fascia oraria può fare la differenza in bolletta

Quando si valutano le offerte luce e gas, uno degli aspetti meno considerati ma potenzialmente più rilevanti è la fascia oraria in cui si consuma l’energia elettrica. Comprendere come funzionano le tariffe biorarie o multiorarie può aiutare a ridurre sensibilmente l’importo della bolletta, semplicemente modificando alcune abitudini quotidiane.

Le tariffe elettriche biorarie e multiorarie si basano sull’idea che il costo dell’energia varia a seconda del momento in cui viene utilizzata. Questo accade perché la domanda di elettricità non è costante nell’arco della giornata: nei momenti di maggiore richiesta, il prezzo tende a salire; quando la domanda è bassa, il costo cala. Di conseguenza, chi riesce a concentrare i propri consumi nelle fasce meno costose può ottenere un risparmio significativo.

Le fasce orarie standard definite dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) sono generalmente le seguenti:

  1. Fascia F1 (ore di punta): dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 19:00.
  2. Fascia F2 (ore intermedie): dal lunedì al venerdì, dalle 7:00 alle 8:00 e dalle 19:00 alle 23:00; il sabato, la domenica e i giorni festivi, dalle 7:00 alle 23:00.
  3. Fascia F3 (ore non di punta): dal lunedì al sabato, dalle 23:00 alle 7:00; la domenica e i giorni festivi, tutte le ore.

Chi opta per una tariffa bioraria (che distingue solo tra F1 e F2/F3) o una multioraria (che differenzia tutte e tre le fasce) può trarne vantaggio solo se consuma energia soprattutto durante la sera, la notte o nei weekend. L’uso intelligente di elettrodomestici ad alto consumo – come lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici, forni elettrici o scaldabagni – nelle fasce più economiche permette infatti di ridurre la spesa mensile.

Per scegliere correttamente tra le varie offerte luce e gas, è fondamentale conoscere le proprie abitudini. Se passi gran parte della giornata fuori casa e utilizzi gli elettrodomestici solo la sera o nei fine settimana, una tariffa bioraria potrebbe essere l’opzione ideale. Al contrario, se lavori da casa o utilizzi molta energia nelle ore centrali del giorno, una tariffa monoraria – con prezzo fisso in tutte le ore – potrebbe risultare più conveniente.

In aiuto dei consumatori, molti fornitori mettono a disposizione portali e app che consentono di monitorare in tempo reale i consumi energetici. Questi strumenti permettono di verificare in quali fasce orarie si concentra l’uso dell’elettricità, offrendo un utile supporto per capire se la tariffa attuale è davvero adatta alle proprie esigenze.

Un altro aspetto da considerare riguarda i cambiamenti di stile di vita. Ad esempio, programmare l’accensione della lavatrice o della lavastoviglie nelle ore notturne o serali, grazie a timer o prese intelligenti, è un piccolo accorgimento che può contribuire concretamente al risparmio. Allo stesso modo, valutare l’acquisto di elettrodomestici più efficienti dal punto di vista energetico può migliorare ulteriormente la gestione dei consumi.

In sintesi, imparare a sfruttare le fasce orarie più convenienti è una strategia semplice ma efficace per ridurre il costo delle bollette. Le offerte luce e gas che prevedono tariffe biorarie o multiorarie diventano vantaggiose solo se accompagnate da un’attenta gestione dei consumi. Analizzare le proprie abitudini, confrontare le opzioni disponibili sul mercato e utilizzare gli strumenti di monitoraggio forniti dai gestori può fare la differenza. Il risparmio in bolletta non dipende solo dal prezzo al kWh, ma anche da quando si utilizza l’energia nell’arco della giornata.







 

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