Undici capitoli con undici brevetti “umani”. Poi scopri che, in realtà, erano scoperte già fatte, migliaia e migliaia di anni fa: dalla natura. La natura lo fa meglio (e prima) di Guido Volpi, pubblicato da Aboca e presentato alla Mondadori di Vercelli è un libro scientifico, ma scritto con semplicità, insomma accessibile al grande pubblico, ha spiegato Marianna Caserio, che ha introdotto l'incontro.
Un libro di aneddoti storico-scientifici, ma che, tra le righe, non esplicitato. propone un messaggio filosofico: «L'ambientalismo storico, che si basava sull'empatia per animali belli e coccolosi, ha fallito. Per il neoambientalismo, invece, anche un verme o una scolopendra sono portatori di brevetti, insomma di evoluzione» ha spiegato Guido Volpi.
«Tanti aspetti della scienza umana, che noi pensavamo fossero partorite dalle “grandi menti umane” in realtà c'erano già. Insomma, tutte le forme di vita posseggono brevetti o sostanze che a noi servono».
«Inoltre, dobbiamo considerare che noi uomini quando creiamo poi produciamo scorie, insomma inquiniamo. La natura, invece, inventa, crea e non inquina» ha detto ancora.
Undici casi insomma in cui la natura si è dimostrata più brava dell'uomo.
Il primo: la lente. Con la lente inventata da Galileo Galilei nasce la scienza. Galilei inventa il cannocchiale, l'olandese Antonie van Leeuwenhoek inventa il microscopio. Invenzioni che rivoluzionano il modo di pensare del seicento «quando si credeva che le oche nascessero dove i salici taccavano l'acqua di mare» ha ricordato Volpi.
Da quelle prime lenti – tanto rivoluzionarie quanto rudimentali – è poi un susseguirsi di nuovi studi (di Cartesio per esempio), fino ad arrivare al brevetto del 2018 con lenti più capaci di ingrandire senza distorsione di immagine.
Quattrocento anni, insomma, di storia delle lenti.
«Ma la natura ci era arrivata prima, più di duecentocinquanta milioni di anni fa con i trilobiti, che furono i primi animali che videro il creato. Avevano un brevetto: nei loro occhi c'era un minerale, la calcite, che è molto molto superiore al vetro, che faceva sì che non ci fosse distorsione ottica.»
Poi c'è - tra gli altri capitoli sui brevetti contrapposti - il capitolo sulle nanotecnologie, che cambieranno il mondo. Ma anche “loro” esistevano già...
Un libro insomma di interesse scientifico, ma che è anche un invito a pensare: la natura le cose le ha fatte per prima e soprattutto per bene. L'uomo invece?