Confagricoltura Vercelli e Biella, ha riunito i dirigenti delle tre associazioni irrigue del territorio - Consorzio di bonifica della Baraggia, Associazione irrigua Ovest Sesia e Associazione irrigua Est Sesia - per condividere, insieme a Ente Nazionale Risi, la migliore strategia ai fini di ottenere una diversa applicazione del deflusso ecologico. Così come regolamentato dalla Regione Piemonte, il deflusso ecologico non garantisce la coltivazione del riso in ampie zone del nostro territorio attraverso un’efficace irrigazione, e più in generale non assicura un minimo di portata nella rete, necessaria ai fini igienico sanitari e per una salvaguardia ambientale. Durante la tavola rotonda, allestita nella splendida cornice della Sala Affreschi, si è concordato un piano d'azione da presentare alle istituzioni nelle prossime settimane: il problema riguarda tutti e si è convenuto al termine dell’incontro, che solo uniti sarà possibile trovare delle soluzioni per tutelare gli imprenditori agricoli nel rispetto della normativa europea, nazionale e regionale.
“Con le associazioni, consorzi ed enti presenti al tavolo - spiega il presidente di Confagricoltura, Benedetto Coppo - abbiamo definito le modalità con cui richiedere a Regione Piemonte una sperimentazione sul deflusso ecologico su tutti i corsi d’acqua naturali.
È un’attività che abbiamo definito essenziale per poter fare ragionamenti futuri con tutti gli enti preposti alla formale richiesta di sperimentazione e coloro che sono deputati al rilascio delle deroghe in caso di siccità, accertata dalla Autorità di Bacino del Fiume Po.
Noi di Confagricoltura Vercelli e Biella, così come le altre associazioni, abbiamo convenuto sul periodo di almeno due anni di sperimentazione, in modo da avere, al termine di questo periodo, dei dati tecnici valutabili, sul Tavolo Tecnico della Regione Piemonte ai fini di individuare il corretto deflusso ecologico per la sopravvivenza del nostro agro-ecosistema.
Presente al tavolo anche il presidente di Ovest Sesia, Stefano Bondesan: “A seguito dell’incontro - precisa - ci siamo trovati tutti d’accordo sul fatto che la preoccupazione sull’applicazione del deflusso ecologico è tanta. Io condivido questi timori, ne va del futuro delle nostre aziende: con i quantitativi previsti dalle leggi non c’è l’acqua per mantenere in piedi un sistema irriguo storico, che a sua volta tiene in vita una zona umida unica nel suo genere e ambientalmente di pregio. Sposiamo le tesi emerse al termine della tavola rotonda per l’avvio di una sperimentazione del Deflusso Ecologico oltre che sulla Dora Baltea anche sulla Sesia e sul Po.
La sperimentazione dovrà avere, a mio giudizio, l’obiettivo di trovare quell’equilibrio necessario a sostenere l’irrigazione delle oltre 3.500 imprese agricole vercellesi, contestualmente al complesso sistema ambientale che sottende la rete di AIOS, e a conservare e mantenere l’ecosistema fluviale naturale come previsto dalla Direttiva Quadro Acque Europea.
Alla riunione ha preso parte anche Leonardo Gili, presidente del Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese: “L’incontro è stato positivo - osserva -, è opportuno che tutti i consorzi aprano con Ente Nazionale Risi un tavolo di concertazione con la Regione Piemonte, e con le federazioni agricole, per trovare una soluzione definitiva al tema del deflusso ecologico. Le misure dichiarate sul deflusso sono insufficienti: a nostro avviso è opportuno tornare alle quantità di rilascio che erano in vigore prima del 2021, quando si era autorizzati a derivare fino a un massimo del 70% della dotazione di acqua. Noi vogliamo tornare a quei livelli, altrimenti la Baraggia non potrà più avere la coltivazione del riso per mancanza di acqua. Con gli altri consorzi abbiamo ribadito la necessità di nuove traverse e invasi: con queste opere ci sarebbe la garanzia del deflusso minimo vitale per tutti, e in contemporanea si può sostenere il prelievo idrico per l’irrigazione”.
Natalia Bobba, presidente di Ente Nazionale Risi, ribadisce l’unanimità dei presenti sulla necessità di redigere un dossier entro la prima decade di ottobre: “E’ positivo il fatto che tutti siano stati concordi nel presentare una richiesta congiunta alla Regione - evidenzia -. Il tema del deflusso è condiviso da tutti: io, in qualità di presidente di Ente Risi, ho portato all’attenzione il fatto che la pianificazione delle semine della campagna 2025 avviene a novembre, e l’agricoltore non ha tempo da perdere e vuole avere un minimo di sicurezza. Con il documento comune chiederemo l’avvio della sperimentazione, che ha come obiettivo capire qual è il limite dell’applicazione del deflusso ecologico”.
Infine, Camillo Colli, presidente di Est Sesia: “Abbiamo esposto le nostre preoccupazioni riguardo le esigenze idriche prospettate da Regione Piemonte per soddisfare il deflusso ecologico nei fiumi (corsi d’acqua o aste fluviali). Esigenze che dovranno essere valutate da una sperimentazione seria ed attendibile che, ancora una volta, sarà economicamente sostenuta dai Consorzi Irrigui. Le valutazioni dovranno tenere in considerazione le peculiarità della difesa del vasto areale dell’ecosistema umido della risaia e le note criticità idriche dei fiumi nel periodo estivo, quando la scarsa attività temporalesca unita al minor apporto idrico dovuto alla continua diminuzione di estensione dei ghiacciai determineranno, come già avvenuto, situazioni di allarme circa gli indici di inquinamento dell’asta fluviale. Per far fronte a questi fenomeni, sia sul fronte della conservazione e della disponibilità della risorsa idrica, sia sul fronte della sostenibilità ambientale, si dovrà puntare a garantire la salubrità degli scarichi più che su minori prelievi irrigui, in particolare durante la fase terminale del ciclo del riso, pena la sostenibilità economica del settore agricolo”.