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Economia | 10 aprile 2024, 17:03

In aprile 950 assunzioni, ma solo 2 su 10 sono a tempo indeterminato

Le previsioni occupazionali per il vercellese: solo il 13% dei posti è per personale laureato.

In aprile 950 assunzioni, ma solo 2 su 10 sono a tempo indeterminato

Sono 6.040 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di aprile 2024, pari al 22% delle entrate complessive previste a livello regionale.
Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 70% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (che oscilla dal 16% di Novara e di Vercelli, al 17% di Biella fino al 22% del VCO); una difficoltà di reperimento che supera il 40% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 61% per Novara, al 65% per Biella, al 66% per il VCO fino al 69% per Vercelli).
Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale sono i settori dei servizi di alloggio e ristorazione e del commercio a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province del quadrante.
Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.

Le entrate programmate ad aprile 2024 per la provincia di Vercelli sono 950; solo nel 23% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 77% saranno a termine. Si concentreranno per il 61% nel settore dei servizi e per il 53% in imprese con meno di 50 dipendenti.
Il 19% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (17%). In 52 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Il 13% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 35% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
I settori ad esprimere il più alto fabbisogno sono quelli del commercio (180 entrate previste), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione (130 unità), dalle costruzioni (120), dai servizi alle persone (90) e dalle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (60)

c.s.

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