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Economia | 17 gennaio 2024, 07:00

Come gestire un’associazione di volontariato: i consigli da seguire

Aprire e gestire un'associazione di volontariato è il sogno di tutte quelle persone che vogliono a fornire assistenza dal punto di vista sociale.

Come gestire un’associazione di volontariato: i consigli da seguire

Aprire e gestire un'associazione di volontariato è il sogno di tutte quelle persone che vogliono a fornire assistenza dal punto di vista sociale. Si tratta di un proposito sicuramente molto nobile, che permette di coniugare la propria necessità di aiutare le persone con una discreta conoscenza del terzo settore e delle sue caratteristiche, sia dal punto di vista burocratico che in termini prettamente fiscali. Ovviamente, l'apertura e la gestione di un'associazione di volontariato non è certamente semplice, dal momento che sono numerosi i compromessi, le decisioni che vanno prese, le attività da svolgere e le condotte da seguire per riuscire ad ottenere quel risultato che tanto si spera, nella tutela del sociale.

Definizione dell’obiettivo

Come per tanti altri lavori che si svolgono nell'ambito della burocrazia italiana, anche la gestione di un'associazione di volontariato richiede la chiara identificazione di un obiettivo e la definizione di un piano che possa essere seguito, anche economicamente parlando. Ciò permette non soltanto di stilare un documento di idee, che possono essere eseguite nel corso del tempo, ma anche di comunicare con tutti gli enti predisposti al supporto della propria associazione. Il terzo settore, infatti, può godere di sussidi, bonus, fondi governativi che vengono destinati con tassazione bassa o nulla, oltre che tante altre tipologie di assistenza che, però, richiedono la base di un progetto funzionale e, soprattutto, chiaro. Per questo motivo, la definizione dell'obiettivo è il primo passo per tutte le azioni successive che potranno essere svolte, magari servendosi anche di un software o di un gruppo di collaboratori che aiuteranno nello stipulare un business plan e non solo.

L’importanza della concretezza

Come si diceva, un'associazione di volontariato funziona, principalmente, sulla base di progetti che vengono seguiti affinché si possano ricevere dei sussidi e degli indirizzi anche governativi; tali progetti verranno, poi, mossi verso l'interesse del pubblico, con laboratori, piani di assistenza, contatti con il sociale e tanto altro. Non sempre, però, il progetto che funziona dal punto di vista teorico può avere una pari attuazione concreta e pratica, soprattutto all'interno del territorio. Ciò significa che, per quanto si possa essere animati dalla buona volontà di fare del bene e di aiutare il prossimo, non tutto riuscirà ad essere realizzato al meglio. 

Molto spesso, il problema delle associazioni di volontariato risiede nell'immobilismo, o nella sovrastimolazione, che porta a realizzare tanti diversi progetti senza che nessuno sia curato al meglIo. Il volontariato è un presupposto che, però, deve presentarsi sotto forma di poche ma concrete idee, dunque l'importanza dell'affidabilità, per il pubblico, è la prima chiave di successo della propria associazione. Prima di lanciarsi in numerosi progetti, per quanto lodevoli dal punto di vista teorico, è bene pensare a come questi ultimi verranno attuati nel mercato di riferimento, ponderando tutti i possibili ostacoli o imprevisti.

Il senso della leadership

Si è abituati a sentir parlare di leadership in contesti che hanno a che fare con la burocrazia, con la generazione di i profitti e con il rapporto che c'è tra un datore di lavoro e un dipendente. Nel caso di un'associazione di volontariato, in cui alcuni di questi presupposti non sono i medesimi, la leadership sarà comunque un aspetto importantissimo. Essere un buon leader, dal punto di vista prettamente etico, è fondamentale. Il motivo è duplice: da un lato, come si diceva anche nel paragrafo precedente, non tutte le decisioni che funzionino dal punto di vista teorico possono essere attuate anche nel concreto, per cui chi guida l'associazione dovrà avere polso fermo nel bocciare alcune iniziative, non accogliendo tutto perché teoricamente giusto; in secondo luogo, un leader dovrà confrontarsi anche con la burocrazia, che richiede informazioni, dati e comunicazioni affinché l'associazione di volontariato abbia vita. Per questo motivo, essere passivi rispetto alla grande quantità di stimoli che il volontariato offre non è mai una buona soluzione.

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