Martedì 29 novembre alle 21 secondo appuntamento della stagione 2022/2023 del Teatro Civico, realizzata dal Comune di Vercelli in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, con lo spettacolo Inferno di e con Roberto Castello, pluripremiato danzatore e coreografo, tre volte Premio Ubu, oltre a vantare collaborazioni con artisti del calibro di Peter Greenaway e Eugène Durif.
Lo spettacolo, in abbonamento, fa parte del calendario di We speak Dance, la rassegna diffusa di danza contemporanea curata da Piemonte dal Vivo che, tra novembre 2022 e marzo 2023, porterà sui palcoscenici del Piemonte il meglio della danza nazionale e internazionale. E' la grande novità della stagione, da tempo in programma e che prende il via nel migliore dei modi, con uno dei nomi storici della coreografia contemporanea italiana.
“Un lavoro solare, divertente, giocoso ma che si chiama Inferno. E che non vede la sua genesi legata alle celebrazioni per il 700esimo anniversario della morte di Dante”. Castello presenta così la sua nuova creazione, che porterà in scena con la compagnia ALDES, da lui fondata e diretta.
E continua.
“Più un balletto che danza contemporanea o forse, parafrasando Achille Bonito Oliva, un trans-balletto, un’opera che utilizza stilemi differenti proprio per il loro valore simbolico e prova a costruire un percorso onirico che affronta diversi aspetti dell’hybris, collocandoli senza giudizio morale in un luogo che è contemporaneamente paradiso e inferno”.
L’inferno come luogo dell’immaginario ha offerto, come pochi altri, un’infinita varietà di spunti di ispirazione a poeti, narratori, illustratori, pittori, scultori, musicisti, registi. Regno dell’espiazione, nel quale i malvagi vengono puniti e il bene trionfa sul male ma anche luogo del sovvertimento e del caos, nella cui rappresentazione tutto può coesistere.
L’Inferno di Castello, almeno nell’aspetto, assomiglia molto, invece, al Paradiso. È ciò che spinge tutti a fare ogni sforzo per apparire, in ogni momento e a ogni costo, più bravi, più giusti, più belli, più forti, più attraenti, o anche più responsabili, più umili, più intelligenti. È una condanna infernale ciò che spinge a competere, per ottenere sempre nuove gratificazioni morali, sociali, economiche, affettive. È da qui che nasce l’idea di Inferno, una tragedia in forma di ‘commedia ballata’ seducente, piacevole, coinvolgente, brillante sull’invadenza dell’ego.
L’inferno è la condanna a dover essere sempre in qualcosa migliori degli altri. Vuoi per la capacità di suscitare empatia o per il cinismo e il sarcasmo, per la fierezza e l’orgoglio di appartenere a qualcosa di esclusivo, per la conversazione brillante, per la capacità di difendere il territorio, per l’appartenenza a un’élite, per la purezza dello spirito e l’altezza della nostra estasi, per la gioiosa sensualità, per l’energia e la destrezza, per il sex appeal, per la capacità di stupire e divertire.
“Tanto vale quindi giocare, il che sotto il profilo creativo significa combinare elementi incongrui che generino divertimento – prosegue Castello – Per questo Inferno non è soltanto uno spettacolo di danza ma una commedia, con interpreti che recitano ballando e in cui musiche, costumi e fondali animati da immagini in 3D hanno un ruolo assolutamente paritetico. Non è un’opera concettuale, astratta, ma uno spettacolo teatrale che usa i linguaggi di prosa, danza, musica e arti della visione per creare un metaforico universo immaginario che risponde a regole proprie”.
Per informazioni consultare il sito: https://www.comune.vercelli.<wbr></wbr>it/articolo/inferno