Il gioco è un’attività fondamentale umana, da sempre presente nella vita della nostra specie, come testimoniano numerosissimi reperti archeologici.
Le funzioni che svolge nell’arco della nostra vita cambiano ovviamente a seconda dell’età, ma sappiamo bene che, per quanto svolga una fase fondamentale dalla primissima infanzia all’adolescenza, la sua importanza non si esaurisce di certo con tali fasi della nostra esistenza.
Un concetto di cui ha fatto tesoro il marketing, che proprio del gioco ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia più efficaci, attraverso quella che in gergo viene chiamata gamification.
Una pratica non recente, ma che sta vivendo il proprio massimo successo grazie alle innovazioni tecnologiche e digitali, che sono sempre più in grado di trovare riscontri precisi sui gusti e sulle preferenze dei potenziali clienti, offrendo l’opportunità di una strategia pubblicitaria ancora più mirata.
In questo contesto, l’efficacia di questa tecnica è amplificata da strumenti come i Big Data e il Machine Learning, che permettono di incamerare ed elaborare una cospicua mole di dati. Passaggio essenziale per una buona gamification è, infatti, la precisa identificazione del target e il successo della campagna avrà un andamento direttamente proporzionale al numero di fattori che vengono presi in considerazione.
Non parliamo solo di età, genere e provenienza geografica, ma anche di una osservazione puntuale delle abitudini dei consumatori - o dei potenziali clienti -, e della modalità stessa con cui le scelte che essi intraprendono nel web vengono effettuate, addirittura del tempo che impiegano a farle.
Ed è grazie all’elaborazione di questi fattori che, ad esempio, nelle piattaforme di gioco ADM online gli utenti possono trovare pacchetti promozionali calibrati sui propri interessi e sulle proprie esigenze: perché il fine ultimo di tutta questa analisi altro non è che individuare premi e ricompense che si dimostrino appetibili per un preciso target.
E quando il cliente avrà scelto di proseguire con la promozione, si concretizzerà la conversione e l’azienda saprà che di aver svolto un ottimo lavoro nell’analisi di tutti gli elementi che hanno contribuito alla creazione di un perfetto profilo utente.
La gratificazione finale per aver partecipato al gioco varia ovviamente a seconda dei contesti: ci sono ad esempio ambiti in cui il premio non è qualcosa di effettivamente fruibile, ma un riconoscimento simbolico, un momento di visibilità. È questa la ratio sottesa alle varie challenge e ai contest che vengono lanciati sui diversi social network.
In premio non sempre c’è qualcosa di fisico, come nel caso del contest lanciato per il Bagna Cauda Day - per quanto, anche in questo caso, abbastanza simbolico -, ma gli utenti spesso ingaggiano queste competizioni giocose al solo di fine di accrescere la visibilità del proprio profilo social.
Una tecnica che si può declinare un po’ in ogni salsa, ma che riesce sempre a creare il giusto engagement e che si sta rivelando una delle più efficaci attualmente sul mercato.