Noi allieve della classe 5^ E- Servizi Commerciali dell'Istituto professionale “ B. Lanino” abbiamo avuto modo di partecipare al convegno, presso il Piccolo Studio S. Andrea, riguardante "il lavoro delle donne".
Il sindaco Maura Forte ha aperto il discorso affermando che Vercelli è una città dal "colletto rosa" in quanto ci sono tante donne che coprono ruoli molto importanti. In seguito l'assessore alle politiche sociali, Paola Montano, ha parlato del lavoro delle donne che nel corso degli anni hanno conquistato dei diritti.
Negli anni sessanta le donne sono state ammesse a tutte le professioni e ai pubblici uffici; è stato vietato il licenziamento per matrimonio e hanno conquistato tanti diritti tra cui una maggior tutela per le lavoratrici madri, la pensione volontaria per le casalinghe.
Inoltre otto donne in quegli anni indossano per la prima volta la toga e “una chicca” : ecco la prima donna direttore di un osservatorio astronomico.
Con la legge 1204/1971 un’ altra conquista: l'astensione obbligatoria dal lavoro con indennità in prossimità del parto e l'astensione facoltativa di sei mesi nel primo anno di vita del bambino.
Tra i relatori del convegno Patrizia Colombari, responsabile SSD Psicologia ASL, ha parlato di quanto i percorsi di carriera e l'identità di genere influiscano sull'assunzione al lavoro.
Nonostante recenti statistiche abbiano dimostrato che sono maggiori le donne che proseguono gli studi rispetto agli uomini, costoro però trovano con maggior facilità e velocità lavoro.
Questo ci ha fatto riflettere su quanto, pur essendo nel 2017, ci siano ancora molti stereotipi di genere e su quanto la figura della donna venga ancora sminuita rispetto a quella maschile.
Solitamente, ancora oggi, alle bambine si insegna quello che non devono fare, tutto ciò a discapito dei loro desideri e aspirazioni. Inoltre le donne in ambito lavorativo vengono ancora penalizzate per il loro dono più grande: la possibilità di diventare madri.
Ci auguriamo che un giorno, non troppo lontano, la situazione possa cambiare in meglio e che le donne possano avere sempre più il coraggio di far sentire la loro voce e che alcuni uomini non si ricordino di festeggiare la donna solamente l'8 Marzo.













