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Gattinara-Valsesia | 13 dicembre 2019, 18:41

Un muro della gentilezza dove lasciare abiti per chi ne ha bisogno

Borgosesia adotta l'idea di una giovane designer e crea uno spazio dedicato al riuso

Marta Raimondi che ha lanciato l'idea della gentilezza

Marta Raimondi che ha lanciato l'idea della gentilezza

Nasce dall’incontro tra la sensibilità della giovane borgosesiana Marta Raimondi e il pragmatismo dell’assessore Paolo Urban l’idea di portare a Borgosesia il  “Muro della gentilezza”. 

Si tratta di un muro ligneo che avrà le dimensioni di 5 metri per 3, sarà posizionato in uno spazio che offre anche riservatezza a chi se ne voglia servire, e sarà dotato di copertura e diversi appendiabiti, dove chi può lascia un indumento invernale a disposizione di chi ne ha bisogno. Si tratta di  un’iniziativa partita tempo fa dall’Iran (esattamente dalla città di Mashad) che ha fatto il giro del mondo ed è ormai consolidata in diverse città europee, che sta prendendo piede anche in Italia e che ha un grande valore solidale.

«Quando ho visto su Facebook il post di Marta Raimondi che auspicava la realizzazione anche a Borgosesia del Muro della Gentilezza mi sono subito attivato – spiega l’assessore Paolo Urban -  contattando Marta e il nostro parroco don Ezio Caretti, responsabile della Caritas cittadina, per mettere in pratica questa idea che per me è espressione di grande civiltà: da un lato rappresenta la possibilità di dare una mano ai nostri concittadini in difficoltà, dall’altro valorizza il concetto del riuso, pratica indispensabile per uno sviluppo ecosostenibile. Sabato 14 dicembre inauguriamo il nostro muro: siete tutti invitati alle 10, nell’area che si trova tra il Comune e il retro della Chiesa Santi Pietro e Paolo, prospiciente la piazza e i giardini».

Entusiasta che la sua proposta si sia così rapidamente concretizzata è Marta Raimondi, designer e titolare del concept store “24.Via Roma”: «Ho vissuto a lungo a Londra dove iniziative di questo genere sono frequenti e molto apprezzate, l’idea non è solo quella di aiutare chi ha bisogno, ma anche di imparare l’arte del riutilizzo, rimettendo in circolo materiali e manufatti che magari a qualcuno non servono più, ma che hanno ancora una loro potenzialità di utilizzo. Il Muro della Gentilezza – ci tiene a sottolineare Marta – non è uno spazio dove liberarsi di vecchie cose che altrimenti andrebbero nella spazzatura, ma dev’essere uno spazio di condivisione di indumenti ancora belli, ma che semplicemente non si indossano più. Non importa cosa si condivide, l’importante – conclude Marta – è offrire le proprie eccedenze con il rispetto per chi ne farà uso e anche per gli indumenti stessi, che avranno così una nuova vita».

Apprezzamento verso l’iniziativa anche da don Ezio Caretti: «Il Muro della Gentilezza è un aiuto in più per il bisogno autentico di molta gente, che noi tocchiamo con mano quotidianamente con la Caritas – dice il parroco – un muro aperto è facile da raggiungere e può essere un modo per intercettare coloro che per vari motivi non vengono al centro Caritas. Mi auguro che venga rispettato e utilizzato per lo scopo di solidarietà per cui  Comune e la Caritas lo hanno pensato».

L’Assessore Urban chiude con un monito: «Questo muro è un simbolo di contrasto allo spreco, in qualsiasi forma esso si manifesti, e di aiuto verso chi è in difficoltà: mi auguro che tutti ne comprendano la valenza. Per evitare atti irrispettosi, l’area sarà videosorvegliata».

redaz

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