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Economia | 11 giugno 2024, 07:00

Euro 2024, Italia pronta a difendere il titolo con 10 eroi di Wembley

Tante conferme, ma anche molti volti nuovi nell’Italia che a breve sarà chiamata a difendere il titolo vinto nel 2021 in Inghilterra sotto la gestione di Roberto Mancini.

Euro 2024, Italia pronta a difendere il titolo con 10 eroi di Wembley

Tante conferme, ma anche molti volti nuovi nell’Italia che a breve sarà chiamata a difendere il titolo vinto nel 2021 in Inghilterra sotto la gestione di Roberto Mancini. Il 14 giugno ci sarà la gara di apertura tra Germania e Scozia, mentre il 15 toccherà subito agli azzurri, opposti all’Albania, sulla carta la più debole del girone che include anche Spagna e Croazia.

È tutta un’altra nazionale quella che stavolta ha in Luciano Spalletti il Commissario Tecnico. Rispetto alla serata di Wembley sono appena dieci i confermati: i portieri Donnarumma e Meret, i difensori Bastoni e Di Lorenzo, i centrocampisti Barella, Cristante, Jorginho e Pellegrini, e gli attaccanti Chiesa e Raspadori. L’assenza di colonne dell’epoca come Immobile, ma soprattutto Chiellini e Bonucci, inevitabilmente peserà, soprattutto dal punto di vista dell’esperienza.

Anche per questo probabilmente le scommesse calcio delle piattaforme specializzate in cui troviamo i pronostici dettagliati sui maggiori match calcistici in programma, non ci danno grandissimo credito, preferendo i padroni di casa della Germania, ma soprattutto Inghilterra e Francia, le tre nazionali che hanno le maggiori possibilità di aggiudicarsi Euro 2024. La storia si ripete anche in questo, perché pure tre anni fa gli azzurri erano quarti nella gerarchia delle probabili vincitrici e anche allora alle spalle di Inghilterra e Francia, con in più il Belgio.

La squadra di Luciano Spalletti quindi parte di rincorsa, ma è un po’ sempre così per l’Italia, che non ricordiamo mai come la favorita in una competizione, pur centrando spesso l’obiettivo grosso, come avvenuto abbastanza recentemente sia con Euro 2020, ma soprattutto con il Mondiale del 2006, disputato proprio in casa dei tedeschi.

Una Germania che non porta malissimo ai colori azzurri. Detto del trionfo mondiale del 2006, c’è da sottolineare il bel percorso nell’Europeo del 1988, quando l’Italia di Vicini sfiorò la finalissima perdendo contro l’Urss, che poi capitolò nell’atto finale contro l’Olanda di Gullit e Van Basten. Nei Mondiali del 1974, invece, dove l’Italia arrivava da vicecampione, fu una figuraccia tremenda e tornammo molto presto a casa.

Richy Garino

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