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Economia | 19 maggio 2023, 07:00

L'industria 4.0 in Piemonte: sfide e opportunità per il futuro della regione

Per il mondo dell’industria e della produzione, l’industria 4.0 ha rappresentato e rappresenta tuttora una vera e propria rivoluzione, che ha segnato in maniera significativa gli anni più recenti.

L'industria 4.0 in Piemonte: sfide e opportunità per il futuro della regione

Per il mondo dell’industria e della produzione, l’industria 4.0 ha rappresentato e rappresenta tuttora una vera e propria rivoluzione, che ha segnato in maniera significativa gli anni più recenti. Sono soprattutto tre le direttrici lungo le quali si è sviluppato questo fenomeno: l’integrazione dei processi produttivi, la loro automazione e la loro digitalizzazione. Anche nel nostro territorio la trasformazione in corso sta portando a nuove sfide, ma anche favorendo opportunità inedite per le imprese.

I vantaggi per le aziende piemontesi

Proviamo ad analizzare più da vicino i benefici di cui possono usufruire le aziende piemontesi, le quali – grazie all’adozione delle tecnologie che stanno alla base di industria 4.0 – hanno la possibilità di diventare più competitive non solo nel contesto nazionale, ma anche sui mercati globali. Un risultato che può essere raggiunto anche in virtù di un aumento del livello di efficienza dei processi produttivi.

D’altro canto, il passaggio verso industria 4.0 necessita di investimenti elevati sia dal punto di vista delle infrastrutture digitali che in termini tecnologici: il che porta, poi, a dover intervenire sulla formazione delle risorse umane. La Regione Piemonte, in tale contesto, ha attuato una strategia per industria 4.0 mirata a supportare le aziende nel ricorso alle tecnologie digitali.

L’obiettivo è quello di promuovere la ricerca e la formazione nel settore, in modo che il Piemonte si consolidi a livello nazionale come hub dell’industria 4.0. Un passaggio fondamentale per assicurare un futuro sostenibile, a livello regionale, per l’occupazione e l’economia.

Industria 4.0 in Piemonte: uno sguardo tra passato e futuro

Secondo quanto riferito dal Regional Innovation Scoreboard, negli ultimi anni solo il Piemonte nel nostro Paese, insieme con il Friuli Venezia Giulia, ha potuto essere annoverato nella lista delle regioni innovatrici a livello europeo. Nella nostra regione la media di occupati nel comparto manifatturiero a media e alta tecnologia supera il 10% del totale della forza lavoro.

A Torino si contano 121 brevetti per milione di abitanti, un dato secondo solo a quello di Milano (128 brevetti) e a quello di Bologna (200 brevetti). Come dire: il tessuto produttivo e culturale è prolifico, anche se ci sono anche dei vuoti da riempire. Per esempio, se a Milano nelle unità immobiliari la copertura della banda ultra-larga, con velocità di 100 megabit al secondo, è pari al 99.7%, a Torino raggiunge un valore di appena il 61.4%.

Industria 4.0: che cosa vuol dire per la nostra regione

Come noto, l’industria 4.0 è il risultato della quarta rivoluzione industriale: si tratta, cioè, del passaggio dell’industria in direzione di un modello intelligente, nel quale gli strumenti di lavoro risultano interconnessi gli uni con gli altri oltre ad essere connessi alla Rete. Ma non è tutto, perché industria 4.0 presuppone anche l’impiego di strumenti collaborativi, con il ruolo fondamentale della robotica che consente di eliminare qualunque ostacolo fisico tra la macchina e l’uomo, impegnati a lavorare l’uno di fianco all’altra. Quello in atto è un cambiamento inarrestabile, e un’industria sempre più digitale non può che rivoluzionare il modo di lavorare che caratterizza le fabbriche.

I cambiamenti di industria 4.0 in Piemonte riguardano tra l’altro l’incremento della connettività, della potenza di calcolo e del volume di dati, ma anche la messa a punto di soluzioni di business intelligence, lo sviluppo di analytics e le inedite modalità di interazione tra la macchina e l’uomo, ben esemplificate dai sistemi di realtà aumentata e dalle interfacce touch. Realtà come LCS Group, leader nel settore logistico, rappresentano pertanto un punto di riferimento per orientare e guidare l’evoluzione.

L’allarme per le piccole e medie imprese

Certo, come è stato fatto notare da Confartigianato, la rivoluzione industriale 4.0 in Piemonte non deve essere calata dall’alto senza prestare attenzione alle caratteristiche e alle necessità del territorio. Se è vero che a livello nazionale ci sono 183mila micro e piccole imprese che si servono di tecnologie digitali, è altrettanto vero che molte altre sono ancora indietro in tal senso. Occorre, quindi, favorire la corretta ibridazione tra innovazione e valori artigiani, affinché possano essere raggiunti risultati ottimali nei vari settori.

È importante che industria 4.0 non si concretizzi come un processo tecnocratico e freddo; al contrario occorre prima di tutto valorizzare il capitale umano ed esaltare il suo ruolo nella produzione.

Imprese digitalizzate: come fare?

Serve equilibrio, anche a livello di politiche adottate, in modo che l’impatto della digitalizzazione sia per le imprese piemontesi benefico e non traumatico. Ecco, quindi, che risulta essenziale prestare attenzione alla biodiversità del sistema produttivo e non contrastarlo. La manifattura a valore artigiano e l’industria meritano le stesse cautele: se in Piemonte il settore manifatturiero è un’eccellenza, riconosciuta non solo a livello italiano ma anche nel resto d’Europa, bisogna far sì che industria 4.0 promuova la competitività e non si trasformi in un ostacolo per la crescita.

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