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Spettacoli | 25 febbraio 2023, 15:22

L'Otello di Jurij Ferrini: messaggio sferzante contro guerra, femminicidio, razzismo

Stagione di Piemonte dal Vivo: uno spettacolo potente che ha tenuto il pubblico incollato alle poltrone del Teatro Civico.

L'Otello di Jurij Ferrini: messaggio sferzante contro guerra, femminicidio, razzismo

A un anno esatto dall'inizio del sanguinoso conflitto russo-ucraino l'Otello di Jurij Ferrini andato in scena al teatro Civico di Vercelli colpisce ancor più per il messaggio esplicito che l'attore e regista torinese vuole trasmettere: un dramma che non parla solo di gelosia ma soprattutto della tragedia della guerra, del femminicidio e del razzismo, della perversione della parola che porta a galla il marciume della coscienza sino all'annientamento fisico di sè e degli altri.

La celeberrima tragedia shakespeariana, qui proposta nella traduzione di Emilio e Giovanna Cecchi, non è sicuramente alla prima rilettura in chiave attualizzata. Ferrini, reduce da un mese di repliche al teatro Gobetti di Torino e dal successo come regista della commedia "Sogno di una notte di mezza estate", non ha nessuna intenzione di abbandonare l'amore per Shakespeare, nemmeno nel prossimo futuro, e con Otello ci consegna la visione della sua immaginazione trasferita sul palcoscenico.

A cominciare dall'interpretazione del protagonista.

E' un Otello sferzante quello di Ferrini. Un segno tribale sul viso, alla stregua dei tatuaggi dei Maori, identifica la sua "negritudine", di nero vestito, con un lungo impermeabile di pelle.

Intuizione azzeccatissima il personaggio di Iago, interpretato da una eccellente  Rebecca Rossetti, aspetto androgino, cross-dressing perfetto: anfibi, calzoni militari, canotta nera, a metà fra Lara Croft e soldato Jane. Ma la sua identità scenica rimane la parola: pressante, insistente, persuasiva. 

Una colonna sonora, quella dei Doors, che è fin troppo facile affiancare alla guerra del Vietnam

Incalza e culla in modo onirico, sussurra messaggi e urla verità quasi fosse una voce fuori campo. 

Scenografia essenziale, minimalista. 

La compagnia di giovani attori che si susseguono nei vari ruoli della celeberrima tragedia shakespeariana non si risparmia, mettendoci impegno e passione.

Nei 140 minuti senza intervallo che hanno tenuti incollati alle poltrone del Civico un gran numero di spettatori, la parabola tragica di Otello e Desdemona (interpretata da Agnese Mercati) si snoda davanti a un fondale sempre più cupo sino al ben noto epilogo.

Il tutto per mano di Iago, della sua abile retorica, che come tale non può che scostarsi dal vero.  

Porterà Otello alla follia e alla distruzione per sua mano di "un amore puro".

Al termine, i numerosi fan di Ferrini presenti in sala hanno omaggiato gli attori con calorosi applausi e ovazioni. 

Il prossimo spettacolo in abbonamento per la stagione di prosa firmata Comune di Vercelli e Piemonte dal Vivo vedrà nuovamente sul palcoscenico del Civico, Stefano Accorsi  impegnato questa volta in una pièce corale con Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo e Luigi Sigillo, dal titolo "Azul". Appuntamento mercoledì 15 marzo alle 21.

Rita Francios

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