Sta per uscire un libro a cui tengo molto: come se l'avessi scritto io. Un libro che ho avuto il piacere di leggere quando era ancora un manoscritto. Era l'inverno del 2021. A Simona scrissi: "E' il libro più bello che ho letto quest'anno" (r.b.)
Si intitola “Una scheggia di tristezza purissima” l’esordio di Simona Matraxia, in uscita per Golem Edizioni il 10 marzo.
Un giallo, verrebbe da dire, senza dubbio. E gli elementi dell’immaginario ci sono tutti: strade londinesi immerse nella nebbia, un ispettore di Scotland Yard e un omicidio su cui indagare, un omicidio insolito: la vittima viene ritrovata tra le braccia di una statua, come se qualcuno avesse voluto rappresentare una Pietà. Inizia da qui una ricerca metodica, quasi ossessiva, che porta Craig Thorne (ispettore di provincia appena arrivato nella capitale) a indagare tra sale da concerto, locali di dubbia reputazione e dimore di campagna, e a individuare frammenti di un enigma che se ricomposti, di volta in volta, rivelano una serie di verità mutevoli e inafferrabili...
Ma indizi, interrogatori e sospettati non sono tutto.
“Quando penso a questa storia, penso prima di tutto a un’atmosfera e a uno stato d’animo” dice l’autrice, “Ai personaggi che la popolano, alle loro storie. Quella del protagonista, per esempio, che è un piccolo mistero nel mistero: si svela un po’ alla volta.”
Anche l’epoca in cui è ambientato il romanzo, la fine degli anni ’50, rimanda un fascino sottile, da vecchio film in bianco e nero.
“Scegliere quell’epoca è stata un’esigenza funzionale alla trama” prosegue, “Ma è anche un periodo che mi affascina, mi piace allontanarmi nel tempo e nello spazio, quando scrivo. Mi piace tutta quella parte di ricerca storica che non ha a che fare con i grandi eventi, quella che ti porta a caccia di minuzie, di articoli di giornale, di pubblicità, di vecchie foto che immortalano la vita di tutti i giorni.”
Una vita che prende forma in una scrittura coinvolgente e dalle immagini vivide, scrittura che negli ultimi anni ha anche ricevuto dei riconoscimenti.
Simona Matraxia, con una formazione da linguista e un breve passato da libraia, è stata infatti sul podio dell’ultima edizione del Gran Giallo Città di Cattolica. Precedentemente ha ricevuto una segnalazione alla XXX edizione del Premio Calvino con il romanzo Anonimo e nel 2018 si è aggiudicata il Premio Fogazzaro con il racconto Romanze senza parole.