Le 22.20 di una domenica 14 maggio nella quale Remco Evenepoel si era ripreso, senza stravincere, la maglia rosa portandosi a casa la seconda cronometro, quando arriva la notizia che scombussola tutto. Anche il BuonGiro di chi scrive e di chi leggerà.
Il belga campione del mondo è risultato positivo al Covid durante un test di routine disposto dal suo team, la Soudal Quick-Step.
"Sono davvero dispiaciuto di lasciare la gara. Come parte del protocollo del team, ho fatto un test di routine, che purtroppo è risultato positivo". Queste le sue parole in un comunicato diramato dalla squadra, che accendono però un dibattito che rischia di non fermarsi soprattutto oggi nel giorno di riposo.
Il Coronavirus è chiaramente ancora tra di noi, fortunatamente grazie ai vaccini fa molta meno paura rispetto al 2020 e 2021 e alcuni corridori, niente di strano, vedi Ganna, Conci, Uran, Aleotti, Russo, sono risultati positivi. Però un dubbio permane: i controlli se sono disposti da protocollo dalle squadre, lo fanno tutte?
L'Oms (l'Organizzazione Mondiale della Sanità) giusto una settimana fa ha dichiarato che il Coronavirus non è più un'emergenza internazionale e in molti sport non si sentono da mesi e mesi casi conclamati perchè i tamponi almeno di sintomi (Ganna ne aveva, così come Uran) non vengono effettuati.
Possiamo considerare quindi questo un caso di sfortuna nera quella che vede Evenepoel in maglia rosa abbandonare il Giro da asintomatico dopo aver vinto una crono a 51 all'ora, per un controllo di routine forse fatto perchè in gruppo il virus sta circolando? Molto probabile se non si vuole pensare male.
Non l'Uci, nè Rcs, ma test disposti dalla squadra (o squadre, non si sa al momento se tutte lo fanno). Per trasparenza sicuramente, però a mio avviso con un corridore senza sintomi (così han detto) e con nessuna regola che ti obblighi a farli, perchè darsi la "zappa sui piedi" con il proprio corridore primo della generale?
Non penso avrò una risposta, almeno per il momento. E non sta assolutamente a me giudicare l’operato dei diversi team che decidono di tenere sotto controllo i propri corridori. Staremo a vedere però se ci saranno altri casi, visto che come sembra il virus sta circolando in gruppo.
Proviamo, anche se è difficile, a parlare di ciclismo. Remco sotto la pioggia la tappa l'aveva vinta, non dominando e i suoi avversari avevano tenuto botta.
Thomas che si ritrova quindi in maglia rosa, aveva fatto una corsa contro il tempo monumentale (a 9 centesimi dal belga), così come il compagno Geoghegan Hart. Pure Roglic si era confermato dopo Fossombrone e a questo punto sarà sfida testa a testa Ineos-Jumbo. Proprio quella Ineos che nella generale piazza 5 corridori nei primi 13 (oltre ai due capitani anche Sivakov nono, Arensman e De Plus 12esimo e 13esimo). Primoz dovrà quindi stare attento, rischiano di sfiancarlo ai fianchi e non poco e il suo team come già detto nei giorni precedenti non è proprio quello che si aspettava di avere (causa Covid e incidenti).
Applausi anche per Vlasov (bene anche lo scudiero Kamna), Almeida (Vine regge l'urto) e Caruso che come il vino, più invecchia e più è buono.
Martedì si riprenderà da Viareggio, nel frattempo a Cesena la strada è stata tutta per il Pirata Marco Pantani. Prendo in prestito un bel fine corsa dello scrittore Fabio Genovesi: "Marco vive".
Come il Giro d'Italia. Nonostante tutto.
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