Cronaca - 15 gennaio 2021, 11:01

Mazzancolle e capesante: quei pacchi cibo confezionati "per figli e figliastri" - IL VIDEO

San Germano: un lungo capitolo dell'inchiesta è legato al ruolo di Rosetta e Carando nella gestione degli aiuti alimentati per l'emergenza Covid

Mazzancolle e capesante: quei pacchi cibo confezionati "per figli e figliastri" - IL VIDEO

C'è un corposo capitolo dedicato alla vicenda degli aiuti alimentari collegati all'emergenza Covid nel faldone d'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari del sindaco di San Germano, Michela Rosetta, e dell'ex assessore Giorgio Carando.

La vicenda era arrivata all'attenzione dell'opinione pubblica la scorsa estate, quando erano circolate copie delle fatture d'acquisto di beni non propriamente di prima necessità, tra i quali le mazzancolle e le capesante surgelate.

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La questione degli acquisti per i pacchi cibo aveva fatto discutere, soprattutto a livello politico anche perché era venuta alla luce quasi in contemporanea con una serie di dimissioni avvenute all'interno del Consiglio comunale. Lei, tuttavia, si era difesa assicurando che si trattasse di una montatura a fine politico per attaccare una «salviniana di ferro».

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Il quadro delle indagini, tuttavia, fa emergere una situazione del tutto differente.

Innanzi, dalle intercettazioni, emergerebbe la piena consapevolezza, da parte degli indagati, di utilizzare criteri non omogenei nella gestione degli aiuti. Sono gli stessi pubblici ufficiali arrestati che, nel corso di un'intercettazione, a commentare il proprio operato ammettendo di fare “figli e figliastri” e di consegnare, ai soggetti a loro meno graditi, il “pacco da sfigati”, ovvero di minor valore per tipologia e quantità dei beni contenuti.

Particolarmente significativa la vicenda di una cittadina extracomunitaria in gravi difficoltà economiche, alla cui richiesta di evitare l’invio di alimenti che lei e i suoi figli non avrebbero consumato per motivi religiosi, ha fatto seguito, su disposizione del sindaco, la mancata erogazione di ulteriori aiuti e la distruzione dagli atti del protocollo della richiesta recapitata in Comune dalla donna. Anche in ragione delle intercettazioni ambientali all’interno dei locali comunali nel corso delle quali il sindaco esterna animosamente il proprio disappunto per le richieste della donna, si contesta a carico del primo cittadino l’aggravante della finalità di discriminazione ed odio razziale.

Accanto alla distribuzione fortemente iniqua delle derrate alimentari, in violazione dei principi di imparzialità, pubblicità e trasparenza della Pubblica Amministrazione, è stato accertato ed è contestato l’acquisto, da parte del Comune con fondi pubblici, di generi alimentari non essenziali, come nel caso di taluni prodotti surgelati, quali mazzancolle tropicali e capesante.

Un ruolo a parte, nella vicenda, spetta al solo consigliere comunale Giorgio Carando, al quale vengono contestati numerosi episodi, monitorati dai militari dell’Arma sia attraverso le intercettazioni tra presenti sia mediante monitoraggio satellitare della sua autovettura, in cui questi, avvalendosi delle proprie funzioni, ha avuto accesso al magazzino ove erano custodite le derrate, asportando una parte consistente di prodotti di cui si è impossessato a vantaggio proprio o dei propri familiari.

Oltre a tali vicende sarebbero emerse dalle indagini ulteriori irregolarità sull’approvvigionamento di 2.000 mascherine protettive, acquistate dal Comune presso una ditta campana che risulta legata, per motivi professionali, allo stesso Carando, nonostante l’esistenza di un altro più economico preventivo fornito da diversa azienda operante nello specifico settore.

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