Ciao Franco,
non potevo immaginare di vivere un momento così brutto, senza averti accanto, senza poter cercare e avere la tua spalla su cui appoggiarmi. E invece è proprio la tua spalla che non vedo più. Te ne sei andato, ma non di tua volontà, il dolore per la tragedia e la sorpresa, per un fatto così imprevedibile, si mescolano tra loro e lasciano affranti e silenziosi i tuoi cari, i tuoi amici, i tuoi pazienti. Siamo in tanti che ti amano: in più di vent’anni di vita trascorsa a Vercelli hai conosciuto molte persone, e da tutti ti sei fatto apprezzare, stimare e amare.
Anche tu, come molti di noi, avevi lasciato la tua amatissima terra di Reggio Calabria per realizzare il tuo sogno di medico, e qui lo avevi realizzato benissimo: avevi lavorato come medico presso l’Asl, avevi svolto i turni come guardia medica, avevi prestato la tua opera presso la casa circondariale di Vercelli e ultimamente come medico di base.
Ovunque la tua simpatia, la tua disponibilità e la tua capacità di comprendere le persone, i loro problemi e le loro malattie ti hanno consentito di entrare nel cuore delle persone. Da dove non uscirai mai più!
Hanno provato in ogni modo a farti restare con noi, i tuoi amici e colleghi del reparto covid dell’ospedale di Vercelli. Si sono prodigati in ogni modo e si sono commossi pensando a quanto tu ti sia battuto per superare questa crisi. Ora ritornerai nella tua terra, in quella Calabria la cui lontananza ti pesava ancora dopo tanti anni, e di cui non ti stancavi mai di parlare: del mare luminoso in cui spesso facevi immersioni subacquee con tuo figlio Antonio e tua figlia Federica, ci parlavi della bontà delle arance e dei limoni, dei panorami mozzafiato e ci mostravi con orgoglio foto e video della natura, del panorama e della cucina calabrese.
A Reggio ti aspettano i tuoi cari: tuo padre, Antonio, le sorelle Mimma e Mariella, tua figlia Federica e tuo figlio Antonio che ha fatto giusto in tempo a vederti. Ritornerai nella tua amata terra, ma con la consapevolezza che anche questa terra, anche Vercelli, è diventata, un poco, terra tua. E gli affetti e le persone care che qui ti sono state vicine, che ti hanno amato e che hanno condiviso i momenti tristi, dolorosi, difficili, così come momenti lieti, dolci e spensierati, continueranno a custodire teneramente nel proprio cuore il ricordo di un uomo dal carattere intenso, determinato, fidato, presente, generoso.
Ciao Franco, ciao Duttur Barillà, come ti ho sempre chiamato con amore.