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Economia | 20 dicembre 2016, 16:59

A rischio il lavoro di migliaia di ambulanti

L'ALLARME DI CONFESERCENTI: UN PARERE DEL GARANTE METTE IN DISCUSSIONE L'INTESA CHE GARANTIVA IL RINNOVO DELLE CONCESSIONI SU AREA PUBBLICA. UNA POSIZIONE INACCETTABILE

A rischio il lavoro di migliaia di ambulanti

Con un parere inviato il 15 dicembre al Ministero dello Sviluppo Economico, alla Conferenza Stato Regioni e alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Autorità Garante della Concorrenza e dei Mercati ha contestato i criteri e le procedure con i quali i Comuni stanno procedendo nell’applicazione della Direttiva Bolkestein.

Tutto questo comporta la messa in discussione dell’intesa raggiunta nel luglio 2012, che garantiva il rinnovo delle concessioni su area pubblica e la tutela del posto di lavoro per migliaia di aziende.

“Con questo atto del Garante per la Concorrenza si mette a rischio il futuro di decine di migliaia di famiglie italiane; - afferma Maurizio Innocenti, presidente Anva Confesercenti - non condividiamo tale atto, nè nel merito né nel metodo; poiché non si può, con colpevole superficialità, intervenire su un accordo raggiunto con grande difficoltà, e che salvaguardava il posto di lavoro di oltre 200.000 aziende”.

Una decisione che Confesercenti considera ancora più grave in considerazione del fatto che l'intesa è stata firmata oltre quattro anni fa; e che centinaia di Comuni hanno già in corso le procedure per il rinnovo garantito delle concessioni.

“Ci siamo già attivati nei confronti della Conferenza delle Regioni, dell’Anci e del Governo affinché si garantisca l’occupazione alle aziende ambulanti interessate - prosegue Innocenti -, e questo può accadere solo con la conferma in toto dell’intesa che resta l’unico strumento di garanzia per le imprese su area pubblica”.

“Se questo obiettivo non fosse raggiunto - anticipa il presidente di Anva - metteremo la categoria in stato di agitazione; e annunciamo fin da ora che l’8 maggio 2017 ogni ambulante concessionario monterà comunque nel proprio posteggi. Non possiamo, infatti, permettere che l’applicazione di una Direttiva, che abbiamo sempre contrastato e contestato, divenga un problema sociale per il nostro Paese”.

redaz

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